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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Auto, slitta al 2020 il documento unico di circolazione (e addio al risparmio)

Il documento unico avrebbe dovuto sostituire certificato di proprietà e libretto di circolazione in modo da semplificare le procedure e far risparmiare qualcosa agli automobilisti. Tutto rimandato

Tra le novità contenute nella manovra finanziaria, c’è anche la proroga al decreto legislativo 29 maggio 2017 che prevedeva, a partire dal 1° gennaio 2019, l’introduzione del libretto unico di circolazione. Con la legge di bilancio però è stato tutto rimandato di un anno: se ne riparlerà il 1° gennaio 2020. La proroga concessa dal Ministero dei Trasporti è stata accolta positivamente  da Confarca, la confederazione italiana che rappresenta le autoscuole e gli studi di consulenza.

"Il 2019 sarà un anno proficuo - commenta il presidente, Paolo Colangelo- con la riapertura dei tavoli tecnici ci sarà un confronto serrato per assicurare maggiori garanzie all'utenza finale e a tutti gli operatori del settore. Il sottosegretario Dell'Orco ha dimostrato una particolare sensibilità verso le problematiche finora evidenziate, saremo lieti di portare il nostro contributo affinché il Documento Unico di Circolazione possa tutelare gli interessi di tutti''.

Documento unico di circolazione: addio al dimezzamento dei bolli

Il documento unico di circolazione, avrebbe dovuto sostituire certificato di proprietà e libretto di circolazione in modo da semplificare le procedure burocratiche e far risparmiare qualcosa agli automobilisti. Il motivo è semplice: con il documento unico si pagano 2 bolli al posto dei 4 previsti oggi: 32 euro contro 64.  Il dimezzamento dei bolli dovrebbe comportare un calo di gettito per lo Stato intorno ai 50 milioni di euro l’anno. Per ora però è tutto rimandato al 2020.

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