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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il bonus per il futuro

Come cambia la tassa sull'eredità con la proposta Letta

Finanziare un bonus per 280mila giovani tassando i più ricchi. Il segretario del Pd Enrico Letta ha proposto una revisione in senso progressivo delle aliquote sull'imposta sulle successioni e donazioni

Per illustrare nel dettaglio la proposta della dote ai 18enni il segretario del Pd Enrico Letta andrà in televisione: domenica sera ospite di Fabio Fazio il leader dem spiegherà come intende trovare i soldi per aiutare i giovani tassando le eredità superiori ai 5 milioni di euro (una maggiore imposizione che toccherebbe l'1 % della popolazione del Paese secondo le stime del segretario Pd). E tutto il partito rivendica la proposta che - seppure al momento stoppata da Draghi - potrebbe essere approvata in questa legislatura se vi sarà una convergenza nelle forze di maggioranza.

"Una redistribuzione e di un risarcimento di futuro"

Ma vediamo come cambierebbe la tassa di successione occorre andare per punti. La revisione in senso progressivo delle aliquote sull'imposta sulle successioni e donazioni non colpirà - almeno nelle intenzioni dei promotori - i beni fino a un milione di valore. La proposta intende invece portare dal 4 al 20% l'aliquota massima di tassazione per le eredità e le donazioni tra genitori e figli superiori a 5 milioni di euro. Un'operazione che riguarderebbe l'1% degli italiani e consentirebbe di recuperare 2,8 miliardi.

Con l'inasprimento dell'imposta indiretta su beni immobili e diritti reali immobiliari lasciati in eredità si andrebbe così a finanziare una "dote" da destinare ai giovani redistribuendo quote da 10.000 euro alla metà dei diciottenni italiani, circa 280 mila giovani, sulla base dell'Isee, spendibili per formazione e istruzione, lavoro e piccola imprenditoria, casa e alloggio.

Tassa di successione, come cambiano le imposte sull'eredità

L'idea è quindi di modificare la tassazione sulla successione in senso progressivo lasciando l'aliquota al 4% per le eredità e le donazioni di parenti in linea retta (figli, nipoti o genitori) eccedenti quote tra 1 e 5 milioni di euro e portandola al 20% per le eredità superiori a 5 milioni di euro per la parte eccedente tale soglia. Verrebbe inoltre mantenuta la franchigia prevista attualmente: continuerebbero quindi a non essere colpiti i beni fino a un milione di euro di valore per ciascun erede.

Chi oggi riceve in successione o donazione beni immobili o diritti su beni immobili paga una aliquota del 4% del valore netto se l'erede è il coniuge o un parente in linea retta, con una franchigia di un milione di euro; del 6% sul valore complessivo netto eccedente i 100.000 euro, se l'erede è fratello o sorella o senza alcuna franchigia se è parente fino al quarto grado; dell'8% in tutti gli altri casi senza applicazione di alcuna franchigia. La proposta di Letta poggia anche sul fatto che l'aliquota di tassazione per eredità o donazioni, anche sopra i 5 milioni di euro, tra genitori e figli, in Italia, è attualmente tra le più basse d'Europa, appunto al 4%. In Germania è al 30%, in Spagna al 34%, in Gran Bretagna al 40% e in Francia al 45%.

Secondo l'Osservatorio sui conti pubblici italiani, il gruppo di ricerca dell'Università Cattolica guidato da Carlo Cottarelli, il gettito dell'imposta è modesto e significativamente inferiore a quello degli altri principali paesi europei. In base ai dati dell'Ocse, gli incassi sono stati pari a soli 820 milioni nel 2018, ovvero lo 0,05% del Pil (e lo 0,11% delle entrate totali). Si tratta di una cifra lontana da quanto raccolto negli altri principali Paesi europei. In Francia, per esempio, nel 2018 il gettito dell'imposta su successioni e donazioni è stato pari a 14,3 miliardi di euro, cioè lo 0,61% del Pil: in altre parole, quasi tredici volte il gettito italiano in rapporto al Pil. A quota 0,20-0,25% del Pil troviamo invece la Germania (6,8 miliardi), il Regno Unito (5,9 miliardi al cambio del 2018) e la Spagna (2,7 miliardi).

Questo grazie a una struttura dell'imposta diversa da quella italiana: tutti e quattro i Paesi hanno infatti aliquote molto più elevate rispetto a quelle in vigore in Italia (anche superiori al 50% in Francia) e franchigie significativamente più basse. Secondo l'Osservatorio, se si considera un'eredità del valore netto di 1 milione di euro lasciata da un genitore al proprio figlio, in Italia la franchigia di 1 milione è sufficiente a evitare completamente l'imposizione, mentre in Spagna l'imposta ammonterebbe a circa 335.000 euro, in Francia a 270.000, nel Regno Unito a 245.000 e in Germania a 115.000.

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