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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Decreto Sostegno: cosa farà il governo Draghi con i licenziamenti, la Cig, i congedi parentali, le cartelle e i bonus indennità

Il ministro del Lavoro Orlando vuole prorogare il blocco fino a fine giugno per tutte le imprese e prevede la cassa integrazione fino al 2022. Un bonus indennità per i lavoratori stagionali: 800 euro per tre mensilità. Stop anche al fisco

Il firing day non ci sarà. Nel Decreto Sostegno in arrivo la settimana prossima il governo Draghi prorogherà lo stop ai licenziamenti fino a fine giugno e rinnoverà la Cassa Integrazione Covid-19, che dovrebbe essere finanziata fino alla fine del 2021 mentre sono in arrivo anche il congedo parentale Covid-19 per i genitori che non potranno mandare i figli a scuola e il diritto allo smart working per padri e madri. A differenza di quello che aveva detto Mario Draghi durante le consultazioni con le forze politiche, lo stop ai licenziamenti sarà generalizzato e non declinato per settori. 

Il governo Draghi e lo stop ai licenziamenti fino a fine giugno

La soluzione è stata messa a punto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd), dopo un confronto con il ministro dell’Economia Daniele Franco e sarà inserita nel corposo pacchetto lavoro del prossimo decreto Sostegno mentre si pensa di cancellare 60 milioni di vecchie cartelle fino a 5mila euro comprese sanzioni e interessi, che sono di fatto inesigibili e che intasano il magazzino frenando la riscossione. In attesa di ricevere i nuovi sostegni, i commercianti si stanno intanto adeguando alla novità della lotteria degli scontrini: circa in 300mila, sul milione e mezzo che ha installato il registratore telematico, hanno inviato i dati per partecipare alla prima estrazione mensile, cui concorrono quasi 17 milioni di transazioni valide e circa 4 milioni di cittadini che hanno attivato il codice. E numeri sempre in crescita registra anche il Cashback su cui Pago Pa, spiega il sottosegretario al Mef Cecilia Guerra, sta portando avanti un monitoraggio per arrivare senz'altro alla correzione delle anomalie (come i micro-pagamenti a raffica segnalati ai distributori di carburanti per scalare le classifiche e accaparrarsi i 1.500 euro di supercashback). Ma sarà possibile anche "valutare eventuali modifiche al programma stesso". Nessuno però, assicura la viceministra Laura Castelli, dice "di farlo saltare". Almeno per ora. 

Intanto però sul tavolo ci sono i licenziamenti. Il divieto di licenziare doveva terminare il 31 marzo e invece verrà prorogato fino al primo luglio per tutti i lavoratori e tutte le imprese tranne le eccezioni che erano già previste: fallimenti, cessazioni, accordi sindacali. Repubblica scrive che il ministro Orlando ha optato per la continuità ma nel decreto ci sarà anche una norma per il dopo e l’inevitabile décalage dei sostegni.

Si tratta dunque dell’ultima proroga, giudicata inevitabile per il peggioramento della situazione sanitaria. Ecco che si allunga al primo luglio anche la Cig Covid, gratis per le aziende. La sua erogazione viene velocizzata: Inps si impegna a pagare entro un mese, contro i tre mesi di oggi, grazie a una semplificazione normativa da inserire nel decreto Sostegno.

Secondo questo nuovo schema quindi il governo Draghi dovrà:

  • spostare la data del blocco dei licenziamenti al 30 giugno;
  • rifinanziare la cassa integrazione non più a settimane ma per tutto l’anno;
  • sospendere fino al 30/04 l’invio di nuove cartelle e pagamento del “saldo e stralcio” e della “rottamazione ter”; 
  • stralciare le cartelle di 5mila euro comprensive di sanzione e interessi dagli anni 2000 al 2015.

I lavoratori non coperti da Cig - come stagionali, spettacolo, turismo, sport - riceveranno un’indennità: dai 600 euro dei decreti Covid del 2020 si dovrebbe salire a 800 euro per tre mensilità. Chi invece è disoccupato e finisce la Naspi tra gennaio e marzo potrà contare su un allungamento del sussidio di un paio di mesi (costo stimato: 500 milioni). Ci sarà anche un «ampliamento significativo» del Fondo sociale per l’occupazione, gestito dal ministero del Lavoro, così da assicurare anche l’integrazione salariale per i lavoratori dell’ex Ilva. 

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Il Dl sostegno e lo stralcio delle cartelle sotto i 5mila euro

Poi c'è lo stralcio delle cartelle sotto i 5mila euro, che secondo Il Sole 24 ore avrebbe un costo pari ad un miliardo nel 2021 e un miliardo nel 2022. Secondo lo schema, sono oltre 130 milioni le cartelli ad oggi nel ‘magazzino’. 

A conti fatti significherebbe stralciare e quindi azzerare 60 milioni di cartelle, ossia il 46% dei 130 milioni di ruoli oggi in pancia ad Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader). Una misura che andrebbe a vantaggio di tutti i contribuenti, siano essi persone fisiche o partite Iva come imprese o professionisti. 

Ma c'è anche un rischio di effetto cumulo: "La proroga del blocco dei licenziamenti al 30 giugno? È la soluzione più semplice, ma se serve a preparare la 'fase 2', ossia consente di avviare in questi mesi le politiche attive del lavoro, ha un senso. Se invece serve solo a spostare più in là il licenziamento, arriveremo a giugno impreparati e il problema, anziché essere risolto, sarà ancora più grave, perché ci sarà un 'effetto cumulo'", dice, ad Adnkronos/Labitalia, Maurizio Del Conte, giuslavorista, e presidente di Afol Metropolitana, a proposito dell'ipotesi che il Dl Sostegno possa prorogare il blocco dei licenziamenti al 30 giugno. "Tutto non tornerà come prima: alcune aziende -aggiunge Del Conte-andranno bene, ma altre chiuderanno definitivamente: per i lavoratori di queste aziende dovremo trovare uno sbocco lavorativo, dovremo accompagnarli nel processo di transizione da un lavoro ad un altro. E questo non è passaggio banale perché in questo Paese non si è mai fatto". Insomma, ribadisce Del Conte, "la proroga del blocco dei licenziamenti da sola non ci fa vedere questo periodo di transizione verso la normalità". "Manca anche quella misura selettiva che si immaginava, perché la pandemia non colpisce tutte le imprese allo stesso modo. Tanto è vero che anche per i ristori viene messo un limite nella misura della perdita di un terzo del fatturato", aggiunge l'ex presidente dell'Anpal. 

"Voglio pensare che la proroga sia fatta in attesa del Pnrr, in attesa cioè che questo possa dispiegare i suoi effetti e prima dell'estate possa mettere a terra alcune nuove strumentazioni", osserva Del Conte proseguendo: "Siccome è stato detto che il Pnrr sarà riscritto, mi auguro si metta mano al tema delle politiche attive, che nel piano attuale è trattato in maniera del tutto insufficiente". Nella bozza di Pnrr licenziata dal precedente governo, osserva Del Conte, "si punta molto sulle attività burocratiche, sulla presa in carico del disoccupato da parte dei centri per l'impiego, ma non c'è l'aggancio con la formazione, mentre il più grande problema italiano rimane il disallineamento tra le competenze sul mercato e le richieste delle aziende". "Basti pensare alle skills digitali: la pandemia ha accelerato moltissimo la loro richiesta -conclude Del Conte- e oggi ci troviamo come ci saremmo trovati, in condizioni normali, tra 5 anni".

Decreto Sostegno: ristori in base al fatturato

Novità anche per i ristori nel Decreto Sostegno in arrivo. A disposizione del governo ci sono i i 32 miliardi dello scostamento votato dal Parlamento a dicembre e secondo le prime stime circa 10-12 saranno destinati agli indennizzi veri e propri per chi ha subito danni a causa delle restrizioni. La Stampa scrive oggi che rispetto al passato cambierà il criterio di calcolo dei contributi a fondo perduto: oltre a superare la scansione dei codici Ateco, spetteranno a tutti i tipi imprese e professionisti che dimostrano una perdita del 33% della media mensile del fatturato dell’intero 2020 rispetto alla media mensile del 2019.

Gli indennizzi, secondo un appunto circolato ieri e redatto nel corso di uno degli ultimi vertici, riguarderanno 2,7 milioni di aziende, professionisti e partite Iva. Andranno a chi dimostrerà di aver perso almeno il 33 per cento del fatturato e ha ricavi fino a 5 milioni di euro (si andrà da un 30 per cento per un fatturato fino 100 mila euro al 15 per cento sopra 1,5 milioni).

Per il turismo invernale sono previsti 600 milioni, ripartiti tra impianti di risalita, maestri di sci, attività alberghiere e rifugi. Il decreto dovrebbe garantire infine il rinnovo dei congedi parentali straordinari retribuiti al 50% per i genitori degli alunni alle prese con le scuole chiuse a causa dei contagi così come la proroga dello smart working e i voucher babysitter. Il Dpcm che entrerà in vigore sabato prevede l'obbligo della didattica a distanza nelle zone rosse o laddove si registrano 250 casi ogni 100mila abitanti nell'arco di sette giorni. I congedi straordinari Covid scaduti lo scorso dicembre dovrebbero essere destinati ai genitori con figli under 14 che si trovano in quarantena o non possono seguire la didattica in presenza. 

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