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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Fca, cosa prevede il piano da 5 miliardi (che ora è sotto esame)

Il nuovo Ad Mike Manley annuncia di voler rivedere il piano industriale, poi precisa: "Resta sul tavolo, ma l'ecotassa ha cambiato lo scenario. Forse lo modificheremo". I sindacati non si fidano. Per Bentivogli (Fim) la nuova imposta "è un suicidio, scenderemo sotto Palazzo Chigi"

Ieri Mike Manley, successore di Marchionne alla guida di Fca, ha annunciato che dopo l'approvazione dell’ecotassa il piano di investimenti in Italia sarebbe stato "rivisto". La notizia ovviamente ha fatto molto rumore mettendo in allarme sindacati e lavoratori del gruppo.

Lo stesso Manley oggi però è tornato sull’argomento spiegando che il piano annunciato lo scorso 29 novembre "resta sul tavolo e non sarà bloccato". "Lo stiamo rivedendo, lavorando per capire come  adattarlo" allo scenario di mercato "legato alle nuove regolamentazioni", ha aggiunto l'AD. Nessun commento invece sulle modifiche previste all'ecotassa "fino a quando non sarà completata la revisione".

Ma che cosa ha in mente in sostanza Fca? Per ora l’azienda italo-americana nicchia. "Sono successe molte cose da quando abbiamo presentato quel piano ad oggi – ha aggiunto Manley a 'Repubblica' - Il provvedimento bonus/malus sugli incentivi ha cambiato lo scenario che abbiamo di fronte. Ma il piano non è assolutamente bloccato. Forse lo modificheremo. Ma potremo capire se e come sarà modificato solo quando saranno chiari gli effetti che la nuova legge potrà avere sul mercato".

Il mercato dell'auto in calo nel 2018

Insomma, il piano è sotto esame, forse sarà rivisto, ma solo dopo aver analizzato i dati di vendita del settore auto (e ovviamente dei modelli del gruppo) l’azienda tirerà le conclusioni. I numeri del 2018 però non lasciano ben sperare: sono state 1,9 milioni le auto immatricolate nell'anno appena concluso, in calo del 3,1% rispetto all'anno precedente. Dati negativi anche per l'usato con un -4,4%. Un decremento che ovviamente non è dipeso dall’ecotassa - che entrerà in vigore solo a marzo 2019 - ma il timore è che la misura approvata con la legge di bilancio possa finire per complicare le cose. 

Cosa prevede il piano da 5 miliardi di Fca

Annunciato lo scorso 29 novembre, il piano industriale 2019-2021 in Italia dovrebbe portare al lancio di 13 nuovi modelli, incluso il restyling di modelli esistenti, nonché nuove motorizzazioni con l'impiego diffuso di tecnologia ibrida ed elettrica. Il totale degli investimenti si aggira sui 5 miliardi di euro.

I nuovi modelli di Fca

Tra i nuovi modelli annunciati un suv compatto Alfa Romeo che sarà prodotto nello stabilimento di Pomigliano. Il nuovo C-Suv dell’Alfa dovrebbe poggiare sul pianale Giorgio, lo stesso utilizzato su Giulia e Stelvio. A Pomigliano verrà prodotta anche la Panda ibrida. 
Nello stabilimento di Cassino dovrebbe entrare in produzione il nuovo Suv Maserati, fratello minore del Levante. lo stabilimento di Cassino si prepara a produrre anche il restyling di Giulia e Stelvio attraverso l'installazione di tecnologia plug ibrida.

Dalla 500 elettrica alla Jeep Renegade ibrida

La nuova 500 elettrica sarà prodotta invece a Mirafiori, mentre a Melfi, dove attualmente è in produzione la 500 x e la Jeep Renegade, ci sarà spazio anche per la versione europea della Jeep Compass e la Jeep Renegade ibrida plug-in. Rinviato a dopo la fine del piano l’addio al diesel. Modena sarà invece sito di produzione di due nuove supersportive Alfa e Maserati. Uscirà invece di scena l’Alfa Romeo 4 C. Insomma, c’è tanta carne al fuoco anche se sui nuovi modelli si sa ancora molto poco. 

ALFA ROMEO SUPERSPORTIVA ANSA-2(Sarà così la nuova supersportiva dell'Alfa? (Foto ANSA)

Fca vola in Usa, ma "l’Italia resta molto importante"

Se parliamo di vendite il vero tallone di Fca resta l’Europa. Negli ultimi anni il gruppo ha macinato risultati lusinghieri e ben oltre le aspettative nel mercato Nafta (Usa e Canada) che da solo fa più di metà del fatturato, ma nel vecchio continente le vendite non decollano. E se Jeep va a gonfie vele, il rilancio di Alfa Romeo non ha dato i risultati sperati. Anche perché i nuovi modelli tardano ad arrivare.

"Nel 2018 - ha detto Manley a Repubblica - abbiamo fatto il record di vendite di Jeep a livello mondiale con 1,6 milioni di auto immatricolate" e "contiamo di superare il milione di Jeep vendute nei soli Stati Uniti". Quanto al mercato di casa nostra, "l'Italia è per noi molto importante, è il nostro più grande mercato in Europa. Vendiamo lì poco meno di 500 mila auto all'anno. Soprattutto è il luogo dove abbiamo le radici, una storia lunga più di un secolo".

Fca, i timori dei sindacati (che chiedono di abolire l’ecotassa)

Nonostante le parziali rassicurazioni di Manley, i sindacati temono conseguenze dal lato occupazionale. E vanno all’attacco. Per il segretario generale Cisl, Annamaria Furlan, "l'annuncio di una messa in discussione del piano industriale di Fca da parte del Ceo di Fca, Mike Manley, è un fatto grave e da scongiurare". Pertanto la Cisl chiede al governo "di correggere la legge di bilancio, rivedendo il provvedimento sulla tassazione delle auto che potrebbe mettere a rischio l'occupazione e gli stabilimenti di Fca".

Fim, "l'ecotassa è un suicidio, scenderemo sotto palazzo Chigi"

Secondo il segretario generale Fim, Marco Bentivogli,  "così come è stata scritta 'l'ecotassa' è un suicidio di Stato dell'industria automobilistica italiana". "Il governo deve immediatamente ritornare sui propri passi e rivedere un provvedimento sciagurato che rischia di distruggere la nostra industria dell'auto e con essa migliaia di posti di lavoro. Se così non fosse la nostra risposta arriverà sotto palazzo Chigi con tutti i lavoratori di Fca, Cnhi e Ferrari", aggiunge Bentivogli per il quale "il governo deve capire che la transizione verso l'elettrico è da gestire in maniera graduale investendo nell'ecosistema, infrastrutture per garantire occupazione e una mobilità sostenibile per la salute e l'ambiente".

Anche la Fiom-Cgil si dice pronta alla mobilitazione, con il segretario generale Michele De Palma che invita il governo alla convocazione di un tavolo e annuncia che, "in assenza di garanzie per i lavoratori, deciderà nelle assemblee le iniziative da dover tenere per scongiurare i rischi sul futuro degli stabilimenti italiani". 

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