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Giovedì, 28 Marzo 2024
La vertenza

Elica, spiragli dal Mise: "Un piano per scongiurare i 409 licenziamenti"

Durante l'incontro al ministero, l'azienda e i sindacati hanno manifestato la volontà comune di definire un nuovo piano industriale: ci sarà tempo fino al 30 settembre per presentarlo

Arriva un primo ed importante passo in avanti per i lavoratori Elica, segnali confortanti che sono emersi dopo l'incontro avvenuto al Mose con i sindacati e l'azienda. Dopo il round al ministero le parti in 'gioco' hanno espresso la comune intenzione di ridefinire un nuovo piano industriale che preveda il rafforzamento della produzione di ''alto di gamma'' già presente in Italia e soprattutto il reshoring di produzioni presenti negli stabilimenti polacchi del Gruppo. A fronte di ciò, le parti si sono dati tempi stretti, per arrivare entro il 30 settembre prossimo ad un nuovo piano che scongiuri i 409 licenziamenti. Intanto, l'azienda ha assicurato che non procederà ad atti unilaterali. Il viceministro allo Sviluppo, Alessandra Todde che ha garantito come il Mise "continuerà a svolgere il suo ruolo da mediatore"si è impegnata inoltre a riconvocare il tavolo della vertenza già "nei primi giorni di settembre''

Soddisfatti i sindacati. "Ora bisogna rispettare gli impegni e i tempi del nuovo piano. Come Fim, in tal senso, riteniamo importante in questa fase coinvolgere anche le Rsu nella ridefinizione del piano industriale di Elica. Per noi la partecipazione dei lavoratori è fondamentale insieme al ruolo di supporto del Mise e della regione Marche per il recupero delle risorse necessarie e del sostegno con piani di riqualificazione professionale", dice il segretario nazionale Massimiliano Nobis. "Primo risultato positivo" anche per la Fiom che per il futuro guarda alla salvaguardia delle prospettive industriali dell'azienda e alla piena occupazione affinché il gruppo "mantenga il ruolo d'eccellenza che un'azienda come Elica ha acquisito negli anni", dicono Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom e Pierpaolo Pullini della Fiom Ancona.

"Riteniamo un lavoro di questo tipo di estrema importanza soprattutto al fine di tutelare una storica azienda italiana nel settore dell'elettrodomestico, una delle ultime ormai scampate al ratto delle multinazionali che negli ultimi anni hanno acquisito competenze, stabilimenti e professionalità senza garantire sviluppo e produzione, anzi, come sta accadendo con la Whirlpool, decidendo di chiudere stabilimenti per puro profitto", conclude la Fiom. Con i piedi di piombo il giudizio della Uil."La distanza tra le parti è ancora notevole, ma, se ciascuno farà la propria parte fino in fondo, speriamo che si possa scongiurare il rischio di licenziamenti'', spiegano Tiziana Bocchi, segretaria nazionale Uil e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm.

"Speriamo che l'intervento del Ministero dello Sviluppo economico possa aiutarci a colmare le distanze. È arrivato il momento, non solo per Elica, ma per tutte le dolorose vertenze in corso, di ridefinire strumenti utili a salvaguardare e a rilanciare le attività industriali. Alcuni strumenti di intervento e di sostegno già esistono e andrebbero solo recuperati, altri potrebbero essere creati ex novo approfittando del più generale piano di rilancio dell'economia italiana in corso di definizione. Per salvare l'economia italiana", concludono. All'incontro al Mise, in video-call, erano presenti oltre a Luca Annibaletti, coordinatore della Struttura per le crisi d'impresa del Mise, le organizzazioni sindacali nazionali di Fim, Fiom, Uilm, e i vertici aziendali di Elica, la Regione Marche e il sindaco di Fabriano.

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