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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Embraco, Calenda va a Bruxelles: “Un fondo per evitare la fuga di altre aziende all'estero"

Il ministro dello Sviluppo economico incontrerà la commissari europea alla Concorrenza  Margrethe Vestager per presentare la richiesta: “Un fondo per prevenire le delocalizzazioni”


Il braccio di ferro tra la Embraco e il governo italiano continua a tenere banco. Dopo le dichiarazioni al vetriolo rilasciate ieri dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, oggi è previsto un incontro a Bruxelles con la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager.

Come rivelato dallo stesso ministro in una intervista al Corriere della Sera, l'intenzione è quella di chiedere un fondo per evitare che casi come quello di Embraco si ripetano in futuro: “Ci vuole un globalization adjustment fund, un fondo di reindustrializzazione che – ha spiegato – prevenga le delocalizzazioni e metta pacchetti che vadano oltre la normativa sugli aiuti di stato per chi vuole andare a produrre altrove in Europa in condizioni di vantaggio legate al diverso grado di sviluppo dei Paesi. Siamo economie in continua transizione, gestirle sarà sempre più fondamentale, quindi abbiamo bisogno di strumenti più forti”.

“Verificare che non ci siano stati aiuti di Stato alla Slovacchia – ha continuato Calenda - per le aziende di Honeywell ed Embraco e trovare un modo per correggere quella che è una stortura”. 

Cgil: “Decisione provocatoria”

“La posizione di Embraco si conferma irresponsabile e provocatoria. Alla richiesta dei sindacati e dello stesso ministro Calenda di sospendere i licenziamenti e attivare la cassa integrazione per permettere di ricercare soluzioni industriali alternative a difesa l’occupazione, l’azienda risponde con la provocazione dei part-time, azzerando salari e diritti dei lavoratori”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini. “Questa è la logica del massimo profitto che – spiega il dirigente sindacale – trova nella delocalizzazioni verso i Paesi a basso costo del lavoro il modo per risolvere i problemi della competizione, dopo aver ricevuto dallo Stato italiano nel passato milioni di euro finanziamento”.

Torino, il corteo dei lavoratori Embraco (FOTO ANSA)

“Tutto ciò è inaccettabile. Chiediamo al Governo italiano – prosegue il segretario confederale – di adottare tutte le misure necessarie per scongiurare questo esito”. “In particolare – sottolinea – va affrontato il tema della delocalizzazione verso quei Paesi europei che agiscono in condizioni di dumping. Altri casi analoghi hanno già ampiamente penalizzato il lavoro italiano e l’occupazione. E’ arrivato il tempo di adottare, anche nel rapporto con la UE, norme generali in grado di frenare questo esodo e di agire in condizioni di parità e trasparenza”. “All’Embraco chiediamo di rivedere le proprie posizioni e rendersi disponibile per una trattativa in condizioni radicalmente diverse da quelle prospettate. La Cgil – conclude Landini – è a fianco dei lavoratori a sostegno di tutte le loro iniziative di lotta”.

Grasso: “Vergognoso trattare i lavoratori così”

 E’ da “irresponsabili trattare così i lavoratori” di Embraco. Il comportamento dell’azienda è una “cosa vergognosa”. Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, candidato premier per LeU. “Vediamo un Paese che purtroppo sta vivendo molte difficili vertenze sul lavoro – ha detto Grasso a Castelnuovo Rangone a margine di un incontro con i i lavoratori coinvolti nella vertenza Castelfrigo -. È di poco fa la notizia dell’Embraco di Torino: una cosa vergognosa, assolutamente irresponsabile trattare così i lavoratori, non affrontare i problemi dei lavoratori e delle loro famiglie”.

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