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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Torino

Embraco, licenziamento per 497 dipendenti: “75 giorni per trovare una soluzione”

L'azienda brasiliana controllata dalla Whirlpool ha avviato la procedura per licenziare quasi tutto il personale. Bellono della Fiom: “La situazione è drammatica, serve l'intervento del Governo” 

La Embraco, multinazionale brasiliana controllata dalla Whirlpool, ha annunciato che licenzierà 497 dipendenti dello stabilimento di Riva di Chieri, in provincia di Torino, dove attualmente lavorano 537 persone. Una vera e propria smobilitazione, resa ufficiale dal documento depositato dalla Whirlpool presso la Sec, l'equivalente per gli Stati Uniti della Consob italiana.

Il colosso statunitense degli elettrodomestici ha così deciso di cessare la produzione in Italia dei compressori per frigoriferi, di cui si occupava appunto la Embraco, per spostare la fabbricazione di questi particolari componenti all'estero. La procedura è iniziata e ci sono poco più di due mesi per trovare una soluzione in grado di scongiurare i licenziamenti.

Il documento depositato dalla Whirlpool

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Embraco, chiusura e licenziamenti

Una situazione “drammatica”, quella descritta a Today da Federico Bellono della Fiom di Torino: “Lo stato attuale delle cose è pessimo. Nonostante da mesi si vociferasse di una possibile riduzione dei volumi produttivi, che poteva tradursi in un taglio del personale, qui ci troviamo di fronte ad una scelta più radicale, cioè quella di chiudere la fabbrica e dismettere l'attività”. 

Chi resta in Embraco

Il piano licenziamenti di Embraco prevede che a perdere il posto siano 497 dipendenti sui 537 complessivi. Non è ancora chiaro il destino dei 40 lavoratori che rimarranno in azienda, ma con tutta probabilità serviranno per mantenere un presidio, come confermato dallo stesso Bellono: “Con il personale rimasto garantiranno un minimo di assistenza tecnica ai clienti e poco altro, quello che scompare è l'attività produttiva”. 

Embraco, la protesta dei lavoratori (FOTO ANSA)

Il destino dei lavoratori

Cosa succederà ai quasi 500 lavoratori è l'oggetto della battaglia sindacale che sta per iniziare, anche se le prospettive ad oggi sono tutt'altro che rosee, come spiega il segretario della Fiom provinciale di Torino: “Se non esiste un piano industriale, i dipendenti vengono semplicemente licenziati. Quello che possiamo fare è cercare una soluzione con cui si possa modificare la strategia dell'azienda, o quantomeno rendere più complicata l'opera di smobilitazione”. Ma secondo Bellono, l'impegno sindacale non è sufficiente, ci sarebbe bisogno di un intervento 'dall'alto': “Occorre un'azione anche da parte dal Governo, il prima possibile. Venerdì 12 gennaio Gentiloni sarà a Torino e una delegazione di lavoratori chiederà di essere ricevuta. Lo stesso giorno è invece prevista riunione al Mise per una prima verifica della situazione”. 

Embraco, 75 giorni per trovare una soluzione

La situazione è tutt'altro che rosea, ma in questi casi non bisogna mai dare nulla per scontato, anche se sembra difficile far cambiare idea alla Embraco. Purtroppo però il countdown per i lavoratori sulla via del licenziamento è già iniziato: “Secondo la procedura attivata -  conclude Bellono –  che l'azienda ha 75 giorni di tempo (a partire da oggi, 11 gennaio 2018) prima di poter inviare le lettere di licenziamento ai dipendenti. Questo è il margine di tempo in cui possiamo lavorare per cambiare la situazione”. 

Lavoratori occupano la provinciale

Come riporta anche TorinoToday, a poche ore dall'annuncio dei licenziamenti da parte della Embraco, è iniziata la protesta dei lavoratori.  Oltre al presidio davanti alla fabbrica di Riva di Chieri, nella mattina di giovedì 11 gennaio 2018, un corteo di dipendenti ha bloccato la provinciale 120, creando disagi al traffico locale. “Faremo in modo che la Embraco ritiri il licenziamento, così come è avvenuto per la Comital a Volpiano”: questo il grido di speranza degli operai che fabbricano i compressori per i frigoriferi Whirlpool. 

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