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Mercoledì, 24 Aprile 2024
i conti dello stato

Record di entrate nelle casse dello Stato grazie a tasse e inflazione

Le accise e l'Iva hanno causato un record di entrate per le casse dello Stato ma per il futuro vengono segnalati "elevati rischi al ribasso" per l'economia italiana

L'aumento dei prezzi dell'energia e l'alto livello di inflazione hanno prodotto un record di entrate tributarie per le casse dello Stato. Soprattutto le accise sui prodotti energetici e l'Iva hanno contribuito a portare oltre 14 miliardi di euro in più nei conti del Ministero delle Finanze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante le azioni intraprese dal Governo per diminuire la componente delle tasse su carburanti e bollette. Le nuove previsioni sull'economia sono migliori di quanto ci si aspettasse e i dati sull'occupazione sono positivi, ma l'Istat ha avvertito di "Elevati rischi al ribasso" per il futuro prossimo dell'economia italiana, per "ulteriori incrementi nel sistema dei prezzi, una flessione del commercio internazionale e l’aumento dei tassi di interesse".

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Entrate record per lo Stato

Nei soli mesi di gennaio-aprile 2022 le entrate tributarie sono state oltre 148 miliardi di euro, con un incremento di circa 14,2 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un incremento del 10,7%. Il Ministero dell'Economia e delle finanze (Mef) ha indicato che "Il significativo incremento registrato nel quadrimestre è influenzato sia dal trascinamento degli effetti positivi sulle entrate che si sono determinati a partire dal 2021, sia dagli effetti del Decreto Rilancio e del Decreto Agosto, che avevano disposto, nel 2020, le proroghe delle sospensioni dei versamenti e successivamente, nel 2021, la ripresa degli stessi consentendo ai contribuenti di rateizzarli". Altri aumenti sono attesi nei prossimi mesi del 2022 per ulteriori rateizzazioni. Nel solo mese di aprile le entrate tributarie sono state di 34,9 miliardi di euro.

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Accise, Iva, ma anche i giochi

Nel primi quattro mesi dell’anno lo Stato ha incassato solo da Iva e accise sui prodotti energetici circa 3,7 miliardi in più rispetto allo stesso periodo del 2021. In generale, l'Iva ha fruttato 8 miliardi in più (+21,5%), mentre l’Iva sulle importazioni ha registrato un aumento di 2,3 miliardi di euro (+55,1%), risultato legato, in larga parte, "all’andamento del prezzo del petrolio" segnala il Mef. Sono aumentate anche le entrate relative ai giochi, che ammontano a 4,8 miliardi di euro, circa 1,3 miliardi in più rispetto ai primi 4 mesi del 2021.

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I prezzi dell'energia spingeranno l'inflazione, ancora

L'inflazione proseguirà nei prossimi "per poi attenuarsi, anche se con tempi e intensità ancora incerti" si legge nel report dell'Istat su “Le prospettive per l’economia italiana 2022-2023”. Nel 2022 la spesa delle famiglie aumenterà del 5,8%, rispetto al +1,7% del 2021. "Nell’ipotesi che le pressioni al rialzo dei prezzi delle materie prime siano contenute e in presenza di una stabilizzazione del petrolio e del cambio, nel prossimo anno l’inflazione è attesa in parziale decelerazione", aggiunge l'Istat.

inflazione aumento italia 2022-2

Gli italiani risparmiano per spendere nei prossimi mesi?

Tra gennaio e marzo, le famiglie hanno speso meno per i servizi e per i beni non durevoli, come ad esempio gli alimenti, ma di più per i cosìdetti "beni durevoli e semidurevoli" come  auto, elettrodomestici e abiti. Secondo l'Istat, "La propensione al risparmio, ancora superiore ai livelli pre-crisi, potrebbe costituire un elemento di stimolo per i consumi nei prossimi mesi che, allo stesso tempo, risentirebbero negativamente dell’elevata inflazione". Per il 2022 si prevede infatti un aumento dei consumi delle famiglie, del 2,3%, che potrebbe proseguire anche nell’anno successivo seppure con una intensità più contenuta (+1,6%).

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I dati positivi sul mercato del lavoro

In un periodo in cui si è riacceso il dibattito politico su temi economici come stipendi e cuneo fiscale, i dati sul mercato del lavoro diffusi dall'Istati sono positivi. Sono aumentati sia gli occupati che le ore di lavoro, crescita trainata dalle costruzioni e, in misura più contenuta, dall’industria in senso stretto e dai servizi. Ad aprile si è manifestata una sostanziale stabilizzazione del mercato del lavoro. Il tasso di occupazione è rimasto invariato rispetto al mese precedente mentre si è registrata una marginale riduzione del tasso di disoccupazione (-0,1 punti percentuali) associata a un aumento del tasso di inattività (+0,1 punti percentuali).

mercato del lavoro italia 2022 dati-2

Il tasso di disoccupazione segnerà un deciso miglioramento nel corso dell’anno (8,4%) per poi ridursi ulteriormente nel 2023 (8,2%). Tuttavia è opportuno ricordare che a marzo 2022 la quota di dipendenti in attesa di rinnovo era pari al 55,4%. 

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