rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

Incendi e siccità, i record negativi dell'estate 2017: allarme per vino, olio e miele

Coldiretti stima in oltre 2 miliardi di euro i danni per le culture e gli allevamenti provati da un estate che si conferma la quarta più siccitosa di sempre, a cui vanno aggiunti i 125mila ettari di terreno andati a fuoco il triplo degli ultimi 10 anni

Stato di calamità in 11 Regioni per una estate 2017 segnata da un record negativo: con la caduta del 41% in meno di precipitazioni è la quarta più siccitosa di sempre, mentre le temperature si sono tenute di 2,48 gradi al di sopra della media ed inferiori solo a quelle registrate nel 2003.

Come sottolinea Coldiretti commentando i dati del Cnr l'anomalia climatica di quest'anno non potrà che avere effetti devastanti sull'economia rurale. Agli oltre 2 miliardi di danni stimati per le culture e gli allevamenti provati dalla siccità, vanno aggiunti i 125mila ettari di terreno andati a fuoco il triplo rispetto alla media dei 10 anni precedenti. 

Salgono i prezzi, male vendemmia e la raccolta delle olive

Gli effetti dall'andamento climatico anomalo del 2017 si estendono dal campo alla tavola con il contenimento produttivo di tutti prodotti base della dieta mediterranea con il raccolto di pomodoro per passate, polpe, concentrati e sughi da conserve che Coldiretti stima in calo del 12% rispetto allo scorso anno mentre per il grano duro da pasta si prevede una contrazione media attorno al 10%, il raccolto di mele tagliato del 23% con punte del 60% in Trentino, la vendemmia è ridotta del 25% e la campagna di raccolta delle olive 2017/18 si prospetta una delle peggiori degli ultimi decenni forse addirittura inferiore all'annata pessima in termini quantitativi dello scorso anno con 182 mila tonnellate.

Cala anche la produzione di latte

A subire gli effetti sono anche gli animali perchè la siccità - continua la Coldiretti - ha tagliato il foraggio per l'alimentazione del bestiame con prati e pascoli secchi mentre il caldo stressa le mucche che producono fino al 20% di latte in meno, mentre le api hanno sofferto le diffuse gelate primaverili a cui ha fatto seguito il caldo e la siccità con i fiori secchi per la mancanza di acqua ed i violenti temporali estivi con la produzione di miele che è più che dimezzata rispetto alla media, per un totale quest'anno attorno alle 10mila tonnellate, uno dei risultati peggiori della storia dell'apicoltura moderna da almeno 35 anni.

Produzione di miele mai così male in 35 anni

Il risultato è che si sta valutando la richiesta dello stato di calamità a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche in Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e nella Provincia autonoma di Trento.

"Di fronte allo stravolgimento del clima è necessario passare dalla gestione dell'emergenza con enorme spreco di risorse, per abbracciare una nuova cultura delle prevenzione in un Paese che resta piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d'acqua che cadono annualmente, ma che, per le carenze infrastrutturali, ne trattiene solo l'11% secondo la Coldiretti. Occorrono - conclude la Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini aziendali e utilizzando anche le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere l'acqua piovana"

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Incendi e siccità, i record negativi dell'estate 2017: allarme per vino, olio e miele

Today è in caricamento