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Sabato, 20 Aprile 2024
Estate calda

Turismo in ripresa: 28 milioni di italiani pronti a partire ma il conto è salato

Dopo le restrizioni per la pandemia i viaggiatori si rimettono in marcia, ma non mancano i problemi. Il prezzo dei biglietti aerei è alle stelle e nelle strutture ricettive manca il personale

Gli italiani sono pronti a rifare i bagagli e partire. Dopo due anni di restrizioni causa Covid, l'estate 2022 sembra proprio essere quella della ripresa del turismo. Secondo le stime del ministero saranno superati i numeri del 2019 quindi pre pandemia. Di 28 milioni di italiani in movimento parla l'Osservatorio Confturismo-Confcommercio. Ci sono però alcune incognite: il rischio Covid - che potrebbe cambiare gli scenari sia per eventuali limitazioni sia per un effetto psicologico - e i rincari. Il carburante è alle stelle e questo influenza anche i prezzi dei biglietti aerei per esempio.

Estate 2022, gli italiani in viaggio saranno 28 milioni

Secondo l'Osservatorio Confturismo-Confcommercio, circa 28 milioni di italiani faranno le vacanze una o più volte, tra giugno e settembre, per un totale di 62,8 milioni di partenze, inclusi coloro che andranno all'estero e chi, per diversi motivi, non soggiornerà in strutture turistico ricettive. I vacanzieri spenderanno a testa quasi 300 euro per un weekend, 540 euro per una vacanza tra 3 e 6 giorni e 1.250 per la vacanza principale, quella di 7 giorni o più, riversando complessivamente nell'economia nazionale, con i loro acquisti, circa 47 miliardi di euro tutto compreso (trasporto, soggiorno, ristorazione, intrattenimento, shopping). 

La voglia di partire c'è, ma c'è anche un occhio alle finanze. Il budget di spesa risulta essere il primo elemento con cui gli intervistati fanno i conti, citato come motivazione di scelta della destinazione di viaggio dal 19,3% del campione, seguito dalla ricchezza delle attrattive del luogo e dalla qualità del paesaggio, rispettivamente al 13,5% e al 12,1%. Un italiano su due ha già deciso e fissato tutto: il 16% risponde di non avere bisogno di prenotare perché sceglierà una soluzione propria o andrà da amici o parenti, mentre il 31% ha già prenotato i servizi che gli servono. Del restante 50%, metà sono già attivi nel controllo delle disponibilità di strutture ricettive e mezzi di trasporto mentre gli altri ancora stanno decidendo. La prima ad essere concretamente programmata è la vacanza principale, quella di 7 giorni o più, come ha già fatto il 73% degli intenzionati ad andare via a luglio e il 65% dei vacanzieri di agosto.

Il 2002 anno del "revenge tourism"

Di "revenge tourism" parla il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. "C'è - dice - una voglia di rivalsa e lo vediamo nei numeri che sono onestamente superiori alle aspettative. In tante realtà abbiamo già oggi raggiunto i numeri del 2019, che è stato l'anno boom del turismo in Italia. È credibile che a fine anno raggiungeremo i numeri del 2019, se non di più, in tante realtà e questo, considerando che nei primi mesi c'erano ancora le restrizioni per la pandemia, è chiaramente un risultato eccezionale. Però il nostro obiettivo è stabilizzare questo risultato, anzi crescere ulteriormente nei prossimi anni. Però per farlo ci dobbiamo organizzare e i suggerimenti che ci danno i ragazzi sono fondamentali".

Le ombre sul turismo

L'estate 2022 se si annuncia quindi rosea per il turismo ma non mancano i problemi. Sul fronte degli addetti ai lavori c'è una grave mancanza di personale. Sul fronte dei vacanzieri la nota dolente sono i rincari: dal carburante delle auto ai biglietti aerei.

La carenza di personale nel comparto turistico "sta limitando l'offerta, ci sono alberghi che limitano il numero di camere perché non riescono a garantire il servizio, alberghi che fanno ristorazione solo la sera oppure non la fanno neanche perché non riescono a garantire il servizio. Ristoranti che sono aperti solo la sera o solo a pranzo perché non riescono a garantire il servizio. È oggettivamente un dramma", spiega Garavaglia. "Bisognerà analizzare bene perché non c'è questo incrocio domanda e offerta. Se hai il 9% di disoccupazione - sottolinea Garavaglia - e ti mancano 350mila persone solo nel turismo è evidente che qualcosa non quadra. Bisognerà capire quali sono tutti i fenomeni che fanno sì che non ci sia questo incontro tra domanda e offerta e organizzarci nel breve, medio e lungo termine perché l'anno venturo non possiamo trovarci in questa stessa situazione". 

Chi invece vuole andare in vacanza deve lare bene i conti. Secondo le stime del Codacons, che ha rielaborato i dati definitivi sull’inflazione diffusi dall’Istat, i prezzi dei biglietti aerei in alcuni casi sono più che raddoppiati rispetto allo scorso anno. "Acquistare un volo europeo costa infatti oggi addirittura il 127,6% in più rispetto al 2021, mentre i voli internazionali hanno subito incrementi del +103,3%. Aumenti delle tariffe anche per i voli nazionali (+21,4%). Ma ad aumentare sono anche le tariffe dei traghetti che salgono del 22,7% su base annua, mentre spostarsi in auto costa il 25% in più rispetto allo scorso anno se si dispone di una vettura a benzina, e oltre il 33% in più in caso di auto a gasolio. Non va meglio per tutte le altre voci legate al turismo e alle vacanze – analizza ancora il Codacons – Per i pacchetti vacanza internazionali si spende l’8,6% in più, mentre alberghi e motel hanno ritoccato al rialzo i listini del +14,7%. Più costoso consumare al bar o mangiare al ristorante (+4,6%) mentre una cena in pizzeria costa quasi il 5% in più rispetto al 2021".

“L’estate 2022 sarà ricordata come quella del caro-vacanze, sicuramente la più costosa degli ultimi decenni, e chi andrà in villeggiatura dovrà spendere molto di più per spostarsi, dormire fuori e mangiare – afferma il presidente Carlo Rienzi – Alla base dei rincari abnormi dell’ultimo periodo i maggiori costi energetici in capo agli operatori turistici, che vengono scaricati sui consumatori finali attraverso prezzi e tariffe, e l’escalation di benzina e gasolio che determina effetti diretti sulle tariffe del comparto trasporti”.

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