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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

"Senza qualità e indecisa": istantanea di un'Italia (ancora) in crisi

Il Paese del 'nì' e della 'qualipatia'. Il Rapporto Eurispes 2019 analizza l'Italia in tutte le sue sfaccettature, con le solite problematiche che vengono a galla: dal lavoro nero e precario fino al gioco d'azzardo

Fiducia nelle istituzioni, vincono Vigili del fuoco e Polizia

Se non sorprende la fiducia che gli italiani ripongono nei Vigili del Fuoco, sempre presenti nelle situazioni più difficili, spicca la fiducia che quest'anno gode la Polizia di Stato tra tutte le forze dell'ordine. Primato che può essere considerato una sorpresa a metà, dato che il trend era in costante salita da tempo, e dove è possibile immaginare che un elemento importante siano i risultati raggiunti sul fronte della prevenzione di attentati terroristici e su una gestione delle manifestazioni di piazza che non hanno registrato le polemiche avute in anni passati. Elementi che possono spiegare un gradimento nei confronti della Polizia di Stato pari al 71,5% con un aumento di quasi 5 punti percentuali.

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Al di là di queste considerazioni, sembrano ancora attuali gli aspetti già sottolineati nel precedente rapporto Eurispes dove veniva sottolineato che "l'incremento, è dovuto presumibilmente all'intensa attività di comunicazione, soprattutto via web e social, che ha avvicinato ancora di più la Polizia ai cittadini" e che "è l'unica polizia europea ad aver attivato un dialogo aperto e diretto con i cittadini". E c'è un altro aspetto da evidenziare è quello che le forze dell'ordine, (i Carabinieri e la Guardia di Finanza seguono distaccate di pochi punti percentuali) riscuotono grande consenso nonostante il pervasivo sentimento di insicurezza. Insicurezza che, analizzando i dati Eurispes, sembra si possa contrastare anche dando ai cittadini la possibilità di dialogare direttamente con le istituzioni.

Mezza Italia dice sì all'Europa e all'euro

Sei italiani su dieci, il 60,9%, ritiene che l'Italia debba restare in Europa, solo il 14,2% pensa che invece sarebbe meglio uscirne definitivamente. E in molti, esattamente un quarto, non sanno orientarsi (24,9%). E' quanto emerge dal Rapporto Italia 2019 di Eurispes, nel quale si evidenzia come nel 2018 le persone d'accordo con la permanenza nell'Unione europea siano cresciute a due cifre rispetto al 2017 (+12,1%), mentre quelle contrarie sono scese del 7,3% rispetto all'anno precedente. Più nel dettaglio, evidenzia l'Eurispes, quasi la metà dei cittadini (49,5%) rimane su una posizione equilibrata, affermando che per l'Italia far parte dell'Unione comporta vantaggi e svantaggi. Quasi uno su cinque (19,2%) pensa invece che per l'Italia far parte dell'Unione rappresenti un valore aggiunto, mentre il 13,4% crede sia uno svantaggio. Il 17,9% non ha voluto prendere una decisione.

Inoltre, quasi quattro intervistati su dieci (39,2%) ritengono che l'Italia debba rispettare una regola imposta dall'Europa anche se va contro gli interessi del Paese ma, nello stesso tempo, credono che si debba impegnare affinché possa essere modificata. Il 20,5% suggerisce di non rispettare regole che ledono i nostri interessi e il 12,4% afferma che, anche se non condivisa, una regola va comunque rispettata. Il 27,9% non sa rispondere. Riguardo al futuro dell'Unione europea, per quasi quattro cittadini su dieci (39,3%), questa resisterà nonostante le difficoltà, il 19,3% è convinto che dopo la Brexit un altro Paese membro uscirà dall'Unione, il 16,3% crede che l'Europa unita non sia destinata a durare. Alto il dato di chi non si esprime: 24,1%.

Quanto alla moneta unica, la maggioranza degli italiani vuole che l'euro continui ad essere la moneta corrente (53,1%), solo il 23,9% vorrebbe invece che l'Italia uscisse dalla moneta unica. Anche in questo caso, come per la Ue, in molti (23,9%) non hanno saputo rispondere.

Internet, sulla banda larga ultraveloce siamo in ritardo

In termini di connettività, con un punteggio complessivo pari a 52,8, l'Italia si colloca al ventiseiesimo posto in Europa, in recupero per quanto riguarda le prestazioni in termini di copertura delle reti di nuova generazione o Nga (nel 2017 si colloca al 13°, scalando 10 posizioni), che passano dal 72% all'87%, superando dunque la media Ue (80%): la banda larga ultraveloce (27° posto) appare ancora in ritardo (22% contro una media Ue del 58%) e la percentuale di copertura fissa rimane pressoché invariata, attestandosi a quota 99%, +2% rispetto alla media Ue (97%) (DESI 2018).  

In Italia, solamente il 57% degli abitanti possiede competenze digitali di base. Quasi la metà degli utenti crede che le tecnologie possano avere un impatto positivo sulla propria vita. il 39% è continuamente sorpreso dai cambiamenti, il 33% si attende che le tecnologie introducano prevalentemente rivoluzioni positive. Un clima positivo e di curiosità per l'80% degli intervistati che, in quasi il 60% dei casi, dichiara di essere a proprio agio con la tecnologia.

Circa il rapporto con Internet, 31% ritiene di essere ''un utente medio'' e di ''cavarsela piuttosto bene'' nel 30% dei casi; ben un 20%, invece, si ritiene ''un appassionato''. Il 58% degli intervistati è a proprio agio con la tecnologia. La percentuale di utenti che si autovalutano ''advanced'' è molto elevata (47%). Alta, tuttavia, anche quella delle persone meno digitalizzate (38%), con soltanto un 11% di soggetti più anziani e meno istruiti che si sentono completamente esclusi dal digitale.

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