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Giovedì, 25 Aprile 2024

Davvero 20 anni di Euro hanno fatto la fortuna della Germania, mentre ogni italiano ha perso 75mila?

Secondo uno studio tedesco la Germania è il Paese che più ha tratto profitto dall'entrata in circolazione della moneta unica. La colpa non è dell'euro, ma delle mancate riforme strutturali che l'adozione della moneta unica avrebbe dovuto imporre ad un paese che restava sul mercato solo svalutando la propria cara vecchia Lira

In nessun altro paese l'introduzione dell'euro ha portato ad una perdita di prosperità così elevata come in Italia. A dirlo non sono i sovranisti italiani, ma uno studio di un think tank tedesco che ha dedicato un report in occasione del 20esimo anniversario dall'introduzione della moneta unica europea.

Come già avevamo messo in evidenza il problema della disastrosa performance economica dell'Italia verte tutta nella diversa competitività che si registra tra i vari Paesi dell'eurozona. 

"Italia esempio negativo in Europa"

Il  Cep (Centre for European Policy) di Friburgo calcola che le perdite sostenute in Italia dall'introduzione dell'euro ammontano a 4,3 miliardi di euro complessivi, praticamente oltre 73mila euro a testa.

La stagnazione del Pil italiano è dovuta alla mancata competitività dell'Italia all'interno dell'eurozona. Una disabilità economica che il nostro paese contrastava nei decenni precedenti all'introduzione dell'euro svalutando regolarmente la propria valuta per rendere le nostri merci commercialmente appetibili. L'introduzione dell'euro ovviamente ha cambiato tutto e se abbiamo guadagnato una moneta stabile, di contro abbiamo dovuto giocare all'interno di un mercato altamente competitivo senza più poterne falsare le regole.

effetti euro italia-2

Gli economisti tuttavia lo dicono chiaramente: la colpa non è dell'euro ma delle mancate riforme strutturali che l'adozione della moneta unica avrebbe dovuto imporre. Basti vedere la Spagna dove le riforme strutturali hanno permesso di invertire la tendenza negativa di perdite sempre crescenti nella prosperità.

Dall'introduzione dell'euro, un'erosione della competitività internazionale ha portato "a una minore crescita economica, a un aumento della disoccupazione e al calo delle entrate fiscali. La Grecia e l'Italia, in particolare, stanno attualmente attraversando gravi difficoltà a causa del fatto che non sono in grado di svalutare la propria valuta".

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I dati dello studio

La Germania, dal 1999 al 2017 ha guadagnato complessivamente 1.893 miliardi di euro, pari a circa 23.116 euro per abitante. Solo i Paesi Bassi hanno ottenuto notevoli benefici dall'introduzione dell'euro.

L'Italia ha perso di più di tutti: senza l'euro, calcolano i ricercatori del Cep, il Pil di Roma sarebbe stato più alto di 530 miliardi di euro, che corrisponde a 8.756 euro pro capite.

Lo Studio del Cep ha suscitato molte polemiche (https://youtu.be/w4RFsRflnzU ) e trovato molti detrattori che contestano il metodo usato, essenzialmente statistico, per affrontare un complesso scenario macroeconomico. Se nei numeri la diatriba tra sovranisti e europeisti è pungente, il tema della mancata competitività delle aziende italiane tuttavia resta. 

Fonte: Cep.eu →
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