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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

Governo "manettaro": che cosa rischia chi non paga le tasse (che aumentano di 2 miliardi)

Il governo alza le pene per gli evasori ma la riforma del fisco è invisa anche dall'anima moderata dell'esecutivo: Renzi propone una "patente a punti" mentre dal Ministero chiariscono: "Nella manovra due miliardi di nuove tasse"

Il governo alza le pene per gli evasori: fino a otto anni di carcere per l'emissione di fatture false e per le dichiarazioni fiscali fraudolente mediante ''artifici''. Per le dichiarazioni infedeli, invece, si rischia di finire in galera fino a cinque anni; mentre per l'omessa dichiarazione il massimo della pena arriva a sei anni.

Lo si legge nella bozza del decreto legge fiscale che specifica che se l'ammontare è inferiore a 100.000 euro restano in vigore la norma attuale che stabilisce che nei casi di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, la reclusione sia fissata tra un minimo di un anno e sei mesi a un massimo di sei anni; con l'ultima modifica sale da quattro a otto anni.

Inoltre nei casi di omessa dichiarazione attualmente la reclusione va da un minimo di un anno e sei mesi a un massimo di quattro anni; con le modifiche si passa da due a sei anni.

Per l'occultamento o distruzione di documenti contabili la normativa attuale fissa la pena detentiva da un minimo di un anno e sei mesi a un massimo di sei anni; con le modifiche si passa da tre a sette anni.

Nel caso di omesso versamento di ritenute dovute o certificate è prevista la reclusione da sei mesi a due anni per gli importi superiori a 150.000 euro; il provvedimento prevede che la cifra scenda a 100.000 euro.

L'omesso versamento di Iva oggi è punito con la reclusione da sei mesi a due anni per somme non versate superiori a 200.000 euro; la modifica prevede una nuova soglia fissata a 150.000 euro.

Carcere per gli evasori? Renzi propone una patente a punti

Una riforma del fisco additata come "manettara" anche dall'anima moderata del Governo. Questa mattina sulle pagine del Corriere della Sera Matteo Renzi proponeva una "patente a punti" che premi e penalizzi chi versa regolarmente le imposte o compie errori nelle dichiarazioni fiscali. 

Matteo Renzi esprime dubbi sull'utilizzo del decreto quale strumento di intervento sulle norme penali. "Il carcere per gli evasori c'è già, previsto da anni. E anche la custodia cautelare per reati minimi. Qui hanno solo alzato le soglie".

"Nel Paese del Beccaria la rivoluzione culturale non è godere se uno va in carcere ma far pagare le tasse a tutti. E per farlo servono le detrazioni, la fatturazione elettronica, lo scontrino digitale, la precompilata: il tintinnio di manette non serve, l'incrocio delle banche dati sì".

Poi ricorda come Conte o Bonafede un anno fa loro firmavano leggi sui condoni fiscali. "Se oggi si sono convertiti alla lotta all'evasione per me è un fatto positivo".

Manovra, il governo ha alzato le tasse?

Sempre in tema fiscale arriva una precisazione del ministero dell'economia circa le nuove tasse previste nella manovra di Bilancio smentendo le carte circolate ieri sulle misure che indicavano micro-tasse per 5 miliardi di euro.

Sono infatti tre le nuove tasse che dovrebbero complessivamente portare all'erario 2 miliardi di euro: plastic tax, sugar tax e web tax.

Nel dettaglio dalla plastic e dalla sugar tax è atteso un gettito pari a circa 1,3 mld di euro, dalla tassa alle multinazionali del web si attendono invece entrare per 700 milioni. Nei primi due casi si tratta di tasse volte a orientare i comportamenti dei cittadini, e dunque il gettito atteso dovrebbe diminuire nel tempo, nel terzo caso si tratta di tassare i colossi internet nei paesi dove operano per garantire una leale concorrenza sul mercato nazionale.

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