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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

"Dati usati per fini commerciali": multa da 10 milioni a Facebook

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso l'istruttoria avviata ad aprile e ha deciso di sanzionare le aziende che controllano il social network di Zuckerberg

Facebook dovrà pagare una salata multa da 10 milioni di euro per aver utilizzato i dati dei propri utenti per fini commerciali. Lo ha stabilito l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha chiuso l’istruttoria, avviata nel mese di aprile 2018, nei confronti di Facebook Ireland Ltd. e della sua controllante Facebook Inc. per presunte violazioni del Codice del Consumo, irrogando alle società due sanzioni per complessivi 10 milioni di euro. 

L’Autorità ha accertato che Facebook, “in violazione degli artt. 21 e 22 del Codice del Consumo, induce ingannevolmente gli utenti consumatori a registrarsi nella piattaforma Facebook, non informandoli adeguatamente e immediatamente, in fase di attivazione dell’account, dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti, e, più in generale, delle finalità remunerative che sottendono la fornitura del servizio di social network, enfatizzandone la sola gratuità; in tal modo, gli utenti consumatori hanno assunto una decisione di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso (registrazione al social network e permanenza nel medesimo). Le informazioni fornite risultano, infatti, generiche e incomplete senza adeguatamente distinguere tra l’utilizzo dei dati necessario per la personalizzazione del servizio (con l’obiettivo di facilitare la socializzazione con altri utenti “consumatori”) e l’utilizzo dei dati per realizzare campagne pubblicitarie mirate”.

Secondo l'Antitrust, inoltre, Facebook ha attuato "una pratica aggressiva" in quanto ha esercitato un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori registrati, i dati dei quali, senza espresso e preventivo consenso, sono stati trasmessi da Facebook a siti web/app di terzi, e viceversa, per finalità commerciali.

In tal modo, spiega l'Antitrust, "gli utenti consumatori hanno assunto una decisione di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso (registrazione al social network e permanenza nel medesimo). Le informazioni fornite risultano, infatti, generiche e incomplete senza adeguatamente distinguere tra l'utilizzo dei dati necessario per la personalizzazione del servizio (con l'obiettivo di facilitare la socializzazione con altri utenti "consumatori") e l'utilizzo dei dati per realizzare campagne pubblicitarie mirate".

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