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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Conto corrente, questo sconosciuto: il 30% delle famiglie non sa cos'è

Secondo l'ultimo Rapporto Consob sulle attività finanziarie delle famiglie, il 30% degli intervistati non conosce prodotti finanziari come i conti correnti, le azioni o i fondi comuni. Invece il 21% non conosce neanche le nozioni base

Cos'è un conto corrente? E le azioni e i bitcoin? Per alcuni sembreranno domande semplici, ma quasi una famiglia italiana su tre (circa il 30%) non conosce cosa siano questi prodotti finanziari. Un dato quasi paradossale che viene fuori dall'ultimo Rapporto Consob sulle attività finanziarie delle famiglie. Tra i prodotti “sconosciuti” alle famiglie ci sono anche i fondi comuni e le obbligazioni. Soltanto il 20% risponde correttamente a tre domande su cinque; solo il 4% ottiene il punteggio massimo. Sempre secondo il sondaggio Consob, il 21% degli intervistati non conosce nessuna di queste nozioni base: inflazione, relazione rischio/rendimento, diversificazione, caratteristiche dei mutui, interesse composto.

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Con riferimento alla cosiddetta risk literacy, solo il 25% è in grado di ordinare correttamente azioni, obbligazioni e conto corrente per livello di rischio; il 50% degli individui, inoltre, indica le azioni come il prodotto più rischioso, associandovi una maggiore volatilità, un maggior rischio di liquidità e un maggior rischio di perdita del capitale e, nel 70% dei casi circa, la possibilità che tale forma di investimento alimenti disagio e preoccupazione. Quanto a un'ipotetica scelta di investimento, le attività immobiliari sono spesso preferite a impieghi di natura finanziaria, a prescindere dall'orizzonte temporale e dagli obiettivi di rendimento. L'educazione finanziaria ricevuta in famiglia si associa a comportamenti economico-finanziari corretti. Come evidenziato dalle Survey precedenti, gli intervistati, si legge nel Rapporto, indicano l'educazione famigliare come una delle principali fonti della propria cultura finanziaria, insieme a fattori quali interesse personale ed esperienza.

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L'Osservatorio 2019 approfondisce questo aspetto indagando se, durante l'adolescenza, i partecipanti alla Survey sono stati stimolati dai propri genitori a tenere comportamenti oculati in tema di risparmio e controllo delle spese. La stragrande maggioranza riferisce di essere stato incoraggiato a risparmiare e a gestire il budget in modo attento, anche se tale incoraggiamento viene qualificato come elevato solo nel 20% dei casi; lo stimolo della famiglia inoltre è più frequente tra gli intervistati che giudicano elevata la cultura finanziaria dei propri genitori Pianificazione e controllo delle scelte finanziarie (cosiddetto financial control) rimangono comportamenti poco diffusi presso le famiglie italiane. Nella gestione delle finanze personali, il 60% non segue una regola precisa mentre la quasi totalità del restante 40% decide definendo in modo sequenziale un obiettivo di spesa alla volta. Solo un terzo degli intervistati ha un piano finanziario e di questi poco meno del 40% ne monitora l'avanzamento in modo dettagliato, annotando le spese. Gli intervistati risparmiano in modo regolare (soprattutto per motivi precauzionali) nel 31% dei casi (in lieve calo rispetto all'anno precedente quando il dato si attestava al 33%) e in modo occasionale nel 37% dei casi; il 26% non accantona nulla, soprattutto perché le spese assorbono tutte le entrate famigliari

Consob: nel 2018 ricchezza delle famiglie in calo

Nel corso del 2018, le attività finanziarie delle famiglie italiane (depositi, investimenti in titoli, azioni e obbligazioni) hanno registrato una contrazione del 3,1% (-0,5% nell'area euro), a fronte di una crescita delle attività reali del 2,7% e una diminuzione delle passività pari allo 0,7%.

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Nel complesso, la ricchezza netta delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile rimane superiore al dato dell'Eurozona, a (rispettivamente, 8,2 e 7,7 a fine 2018) mentre il tasso di risparmio domestico, pari al 10% circa e in lieve crescita per la prima volta dal 2014, continua a essere inferiore al valore registrato nell'area euro (anch'esso in lieve aumento). E' quanto emerge dal Rapporto Consob 2019 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane. La ricerca conferma la distanza tra il nostro Paese e l'Eurozona con riguardo all'incidenza del debito delle famiglie sul Pil (a fine 2018 pari rispettivamente al 40% e al 60%).

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