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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Milano

Il piano di Fs per fare cassa: ancora case e centri commerciali al posto dei binari

Nell'ultimo giorno del salone InnoTrans di Berlino le controllate del gruppo, Fs Sistemi urbani e Metropark, hanno mostrato i progetti per "valorizzare il patrimonio del gruppo non funzionale all'esercizio ferroviario" e per "riqualificare gli spazi urbani". Ma l'esempio di Londra portato da Ferrovie è stato "virtuoso" solo per il mercato immobiliare

BERLINO (GERMANIA) - Riqualificare gli spazi urbani. Sviluppare nuovi progetti di mobilità integrata. Portare a valorizzazione il "patrimonio del gruppo non funzionale all'esercizio ferroviario". Dietro questi mantra della nuova urbanistica, i progetti sono molto più semplici di quanto possa sembrare. Si tratta, per dirla in parole povere, di fare cassa con l'immenso patrimonio immobiliare una volta delle ferrovie e oggi entrato nella disponibilità di due controllate del gruppo Ferrovie dello Stato: Fs Sistemi urbani e Metropark. 

I PROGETTI - Nel corso del workshop  "Il governo dei flussi e la politica urbanistica delle Città Metropolitane" che si è tenuto a InnoTrans 2016, il salone internazionale più importante del trasporto ferroviario e della tecnologia dei trasporti, l'amministratore delegato di Fs Sistemi urbani, Carlo de Vito, ha approfondito il ruolo della riqualificazione degli spazi urbani "nello sviluppo delle città del futuro". Niente di troppo nuovo sotto al sole. La ricetta è sempre la stessa. si tratta, in pratica, di portare a sistema quanto già avvenuto, ad esempio, alla stazione Termini di Roma: farne una sorta di centro commerciale con tanto di mega parcheggio. Ma gli obiettivi di Fs non si fermano a trasformare le stazioni in un "Duty Free" per chi viaggia via terra.  

Le stazioni da "riqualificare" e i nuovi progetti

CASE E CENTRI COMMERCIALI - L'esempio di Milano è quello che meglio spiega quali sono i progetti su cui Fs vuole investire. Per guadagnare. Sette aree ferroviarie "disponibili" - Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco, Lambrate, San Cristoforo e Rogoredo - per un totale di circa un milione di metri quadri. Aree giudicate "perfette" per essere riutilizzate a scopi abitativi e commerciali, sulla falsariga di quanto avvenuto in quel di Canary Wharf a Londra o nel quartiere parigino Clichy Batignolles. Esempi giudicati "virtuosi" dall'urbanistica che guarda all'economia, meno a quella che guarda alla qualità della vita.

IL FLOP "SOCIALE" DI CANARY WHARF - Canary Wharf, oggi, è una sorta di seconda City. Laddove, fino alla metà degli anni '80, era ospitato il cosiddetto porto di Londra, i Docklands, oggi sorgono i grattacieli  che ospitano i colossi della finanza: Credit Suisse, HSBC, Citigroup, Morgan Stanley, Bank of America e Barclays. Al loro fianco, le sedi del Telegraph, dell'Independent, della Reuters. Di cittadini nemmeno l'ombra. Sono tutti stati "espulsi" fuori dalla cintura centrale di Londra: troppo alti i prezzi delle abitazioni dopo la "riqualificazione". 

Cabot_Square,_Canary_Wharf_-_June_2008-2

I VALORI DEI TERRENI - Perché allora Canary Wharf è portato nei saloni internazionali come esempio "virtuoso" da seguire? Semplice: a "riqualificazione" completata, il valore dei terreni nelle aree circostanti è schizzato alle stelle. Un esempio per tutti è quello dell'Isola dei Cani (in realtà una penisola) un tempo sede dell'industria "leggera" a bassa densità, oggi vero e proprio centro direzionale nel quale lavorano circa 78mila persone. Tutto a scapito della popolazione "indigena". 

Le case popolari di Canary Wharf-2

CASE POPOLARI TRA I GRATTACIELI - Non è un caso che gli abitanti "storici" della zona lavorino soprattutto nel settore delle pulizie di quegli uffici lussuosi: il risultato è una costante tensione sociale tra i (pochi) abitanti rimasti e i professionisti che si sono recentementi trasferiti a vivere a pochi passi dai luoghi di lavoro. Tutta "colpa" delle vecchie case popolari sparse tra nuove e costose abitazioni: da un lato giovani disoccupati che vivono in condizioni di grave disagio, dall'altro automobili lussuose che rombano tra le strade. E non è un caso nemmeno che Canary Wharf sia stata d'ispirazione a un famoso film di Ken Loach, Bread and Roses, che racconta la marcia degli addetti alle pulizie degli uffici di una "nuova City" per denunciare il problema dei salari troppo bassi per continuare a vivere là dove sono nati. E da dove, "grazie" alla riqualificazione, rischiano di essere espulsi.

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