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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia Bologna

"Cieca assoluta" fa la spesa e accompagna i figli a scuola: così avrebbe ingannato i medici

Nel mirino delle forze dell'ordine una 38enne di Bologna che ora dovrà rispondere di truffa aggravata

Ha beneficiato per 15 anni di una pensione di invalidità per non vedenti e della relativa indennità di accompagnamento, ma stando agli accertamenti svolti da polizia e guardia di finanza ci vedeva piuttosto bene. Nel mirino delle forze dell'ordine una 38enne di Bologna che ora dovrà rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato. 

Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria sotto la direzione del Procura della Repubblica hanno permesso di accertare come la signora fosse stata riconosciuta dalla Commissione medica dell’INPS a partire dal 2005 come "cieca assoluta", condizione che ricorre, a norma di legge, in caso di totale mancanza della vista o di mera percezione dell’ombra o della luce a 10 cm di distanza.

Gli accertamenti, condotti attraverso pedinamenti e appostamenti, hanno permesso di riprendere l’indagata in atteggiamenti incompatibili con lo stato di cecità assoluta: la donna camminava senza l’ausilio del cane guida, attraversava "in modo disinvolto" incroci e marciapiedi trafficati, si intratteneva nei negozi, dove controllava prezzi e prodotti senza accompagnatore. E ancora, è stata vista introdurre senza problemi la chiave nella serratura del portone di casa, evitare ostacoli e accompagnare i figli a scuola avvalendosi di un doppio passeggino.

In diverse occasioni, la 38enne è stata vista passeggiare col proprio cane guida senza il guinzaglio rigido, che, per un "autentico" non vedente, risulta uno strumento indispensabile per la mobilità.

Così aveva ingannato i medici dell'Inps

Secondo le dichiarazioni dei medici legali dell’INPS di Bologna che l'avevano, anche recentemente, sottoposta a visita, la 38enne si era presentata con occhiali scuri, lenta e incerta nei movimenti, dimostrando di non sapersi muovere da sola in un ambiente a lei sconosciuto e di non essere in grado di sedersi da sola.

Tali affermazioni, scrive il GIP dimostrano come "la donna avesse, nel corso degli anni, posto in essere una vera e propria messa in scena di fronte ai medici, soprattutto alla luce del fatto che non esistendo ad oggi esami medici specifici in grado di valutare in maniera oggettiva l’acuità visiva, quest’ultima viene valuta principalmente sulla base delle dichiarazioni e degli atteggiamenti soggettivi del paziente". Nei confronti della donna la Gdf ha disposto un sequestro di 70mila euro. 

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