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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Fisco, cartelle via Pec? L'Agenzia delle Entrate ci fa pagare 5 euro

Se ricevere le bollette via posta elettronica produce un risparmio, lo stesso non vale per tasse e cartelle esattoriali, per cui i contribuenti devono pagare la stessa cifra che sborserebbero per la notifica cartacea

Ricevere via mail le bollette è una delle novità che permette di pagare qualche euro in meno nell'arco dell'anno. Infatti, oltre al risparmiare sull'utilizzo della carta, si evitano i costi di spedizione. Questo vale per i bollettini delle utenze, ma non per quanto riguarda le tasse e le cartelle esattoriali.

Anche se la notifica della cartella esattoriale arriva via Pec, la Posta elettronica certificata, al contribuente spetta sempre il pagamento di 5,88 euro, la medesima cifra che dovrebbe sborsare in caso di invio per posta cartacea. La tariffa è stata fissata in via ufficiale dal Decreto legislativo 112 del 1999: visto che non esiste alcuna norma che prevede uno sconto per le comunicazioni telematiche, l'Agenzia delle Entrate continua ad incassare l'obolo.

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Ma quanto ha intascato il Fisco con questo balzello? I dati non sono molto chiari, ma secondo il Sole 24 Ore, nel 2016 il risparmio “è stato di 14,5 milioni di euro ottenuto grazie a una diminuzione del 15% delle spedizioni postali, anche grazie alla Pec”. 

Nonostante si debbano pagare questi 5 euro (circa), sia per la notifica cartacea che telematica, negli ultimi anni è comunque aumentato il numero di contribuenti che decidono di ricevere le notifiche via posta elettronica (58,8% nel 2016, 60% nei primi mesi del 2017). Una cifra irrisoria vero, ma che produce un guadagno soltanto per l'agente di riscossione.

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