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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Fisco e lavoro: quali sono le prossime mosse del Governo

Stop alla riscossione delle cartelle esattoriali e alle moratorie sui mutui fino al 31 dicembre, proroga anche per cig e blocco dei licenziamenti: cosa potrebbe esserci nel prossimo decreto dell'esecutivo

L'esecutivo è al lavoro per studiare le nuove mosse da mettere in campo, con i fronti principali sono fisco e occupazione. Nel prossimo decreto, che verrà finanziato dai 25 miliardi ottenuti grazie allo scostamento di bilancio, ci potrebbe essere spazio per  l'estensione dello stop alla riscossione coattiva dei tributi fino alla fine dell'anno. Un tema, quello delle cartelle esattoriali, su cui l'opposizione è tornata a spingere con forza, come confermato dalle ultime dichiarazioni del leader della Lega, Matteo Salvini: ''Questi matti a settembre pensano di inviare 12 milioni di cartelle esattoriali di Equitalia a casa degli italiani. Noi faremo di tutto per bloccarle, perché sarebbero un massacro per l'economia".

Fisco e lavoro, cosa bolle in pentola

Per quanto riguarda gli altri provvedimenti, sarà estesa fino al 31 dicembre 2020 anche la moratoria mutui per le famiglie, la cui deadline era stata fissata al 30 settembre. Sul fronte lavoro, sono due le misure di decontribuzione che il governo è pronto a mettere in campo: in primo luogo, è prevista una decontribuzione fino a fine anno per il datore che riprende il lavoratore messo in cassa integrazione. Il secondo strumento di decontribuzione riguarderà invece i neo-assunti.

Rimanendo in tema lavoro, sta prendendo forma anche il nuovo pacchetto di misure allo studio del ministro Nunzia Catalfo, già abbozzato nei giorni scorsi ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Uno schema al momento a maglie larghe che non ha affrontato il tema di quali e quante risorse dedicare al capitolo Cig ma che disegna la volontà di un nuovo intervento a sostegno sia dei lavoratori ma anche delle imprese con cui coprire l'emergenza occupazionale e produttiva fino alla fine dell'anno.

Lavoro, proroga per cig e blocco ai licenziamenti 

Si parte dunque con l'ulteriore proroga di 18 settimane (9+9) della cassa integrazione per Covid 19, a partire dal 15 luglio fino al prossimo dicembre offrendo, in alternativa a quelle aziende che decidono di far rientrare i propri dipendenti al lavoro, rinunciando alla cig, uno sgravio occupazionale. Decontribuzione in arrivo anche sulle assunzioni ma a patto che siano aggiuntive al perimetro occupazionale delle imprese.

Stessa tempistica anche per il blocco dei licenziamenti che dunque dovrebbe essere prorogato fino alla fine dell'anno con alcune eccezioni: nessuno stop infatti sarebbe previsto per quelle aziende in via di cessazione o già cessate. Per questi lavoratori si aprirebbe perciò solo la possibilità di accedere alla Naspi, che comunque sarà ulteriormente prorogata anch'essa assieme al potenziamento del Fondo "nuove competenze" che potrebbe essere utilizzato anche per i lavoratori in transizione occupazionale.

Il dossier allo studio del governo sarà presentato anche alle associazioni datoriali, Confindustria in testa e agli altri sindacati, Cisal, Confsal, Usb e Ugl nella giornata di domani mentre un nuovo round con Cgil Cisl e Uil potrebbe essere convocato entro fine mese. L'intenzione del Ministro Catalfo, infatti, è di stringere i tempi sul nuovo decreto che non includerà la riforma degli ammortizzatori alla quale sarà dedicato invece, spiegano dal ministero, il tempo che serve ad un confronto a tutto tondo.

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