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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Fisco, tour de force dei pagamenti: 192 entro fine settembre

Dal 16 in poi i contribuenti e le aziende dovranno districarsi tra gabelle e comunicazioni. L'allarme della Cgia di Mestre: ''A rischio la tenuta economica delle piccole imprese''

Inizia domani, mercoledì 16 settembre 2020, un vero e proprio tour de force per i contribuenti italiani che, da qui a fine mese, dovranno districarsi tra 187 pagamenti (di cui 13 sono posticipi di pagamento dovuti a slittamenti provocati dal Covid), 2 comunicazioni e  3 adempimenti. In tutto si parla di ben 192 scadenze che ci attendono. Domani, giorno in cui inizia questa 'corsa' all'adempimento, sarà una giornata campale, che potrebbe mettere a repentaglio la tenuta finanziaria di tantissime imprese, soprattutto di piccola dimensione.

Fisco, le scadenze di settembre 2020: 192 adempimenti

Lo segnala la Cgia di Mestre il cui Ufficio studi tiene comunque a precisare: non è che i contribuenti saranno chiamati a onorarle tutte 192, tuttavia la giornata sarà molto impegnativa, soprattutto dal punto di vista economico. La quota da versare all'erario sarà molto impegnativa.

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A chiederci il conto ci penseranno, in particolar modo, l'Iva, i contributi previdenziali l'Ires, l'Irap e il saldo/acconto Irpef (queste ultime per coloro i quali hanno optato per la rateizzazione), etc. Entro il prossimo 30 settembre saranno ben 270 le scadenze da onorare. Tra i 187 pagamenti da fare entro domani, 13 sono quelli che sono stati sospesi in questi ultimi mesi a seguito della crisi sanitaria provocata dal Covid. Si ricorda che con il decreto di agosto (in fase di conversione di legge) è prevista una ulteriore parziale proroga per queste 13 scadenze secondo le seguenti modalità: il 50 per cento del dovuto si può versare in un'unica soluzione entro il 16 settembre o in 4 rate mensili di pari importo (di cui la prima il 16 di settembre); il restante 50 per cento del dovuto si può rateizzare al massimo in 24 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata a partire dal 16 gennaio 2021.

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''E in attesa che dopo 20 anni di promesse arrivi finalmente una strutturale riduzione delle tasse e la tanto agognata semplificazione dei rapporti tra fisco e contribuente - dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - domani l'erario ci chiede l'ennesima prova di fedeltà fiscale. Un appuntamento che gli italiani non mancheranno di onorare, anche se lo Stato continua a chiedere troppo e in cambio dà troppo poco, perché la qualità e quantità dei servizi resi sono mediamente insufficienti, soprattutto nei riguardi di coloro che ne hanno più bisogno, come il ceto medio e i piccoli imprenditori''.

Sulla stessa linea anche il segretario della Cgia Renato Mason: ''Aspettando che arrivino i soldi del Recovery Fund, il Governo ha l'obbligo di mettere mano al sistema fiscale e renderlo più giusto ed equo. Solo con una tassazione a livello europeo possiamo porre le basi affinchè il nostro settore produttivo possa confrontarsi ad armi pari con i concorrenti stranieri. Se, invece, l'esecutivo aspetterà ancora senza dare alcuna risposta, soprattutto alle Pmi, rischiamo di non farcela. Con troppe tasse questo Paese non ha un futuro, in particolar modo nel Mezzogiorno, dove la disoccupazione è molto elevata e le imprese in difficoltà hanno ormai raggiunto il livello di guardia''.

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