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Martedì, 23 Aprile 2024
Fisco

Effetto flat tax: boom di partite Iva nel primo trimestre del 2019

Secondo i dati dell'Osservatorio Mef sono in crescita del 7.9% e c'è stato "un notevole aumento di avviamenti per le persone fisiche", ovvero di contribuenti che sono passati al regime forfetario

Nei primi tre mesi del 2019 sono state aperte 196.060 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra un aumento del 7,9%. E' quanto emerge dagli ultimi dati resi noti dall'Osservatorio Mef. "Rispetto al primo trimestre del 2018, vi è stato un notevole aumento di avviamenti per le persone fisiche (+14%), dovuto alle crescenti adesioni al regime forfetario - si legge nella nota del Mef -, mentre le forme societarie presentano significativi cali: -17,2% per le società di persone e -8,5% per le società di capitali".

Effetto flat tax

E' lo stesso Ministero del Tesoro a sottolineare che "l’andamento è influenzato dalle modifiche normative introdotte con la legge di bilancio 2019, che ha elevato a 65.000 euro il limite di ricavi per fruire del regime forfetario con l’introduzione anche di alcune agevolazioni contributive per coloro che aderiscono. Tali modifiche hanno quindi avuto un duplice effetto, da un lato hanno determinato un aumento complessivo delle aperture di partita Iva, dall’altro una ricomposizione delle aperture a favore della natura giuridica 'persona fisica' e a sfavore delle forme societarie".

Insomma il boom è dovuto all'effetto della Flat tax introdotta dal governo. Del resto i numeri parlano chiaro: nel corso del 2018 erano state aperte 512.800 nuove partite Iva (il dato è annuale) ed in confronto all’anno precedente si era registrata una lieve flessione (-0,5%), mentre nel 2017 il numero delle partite iva era sì in aumento, ma appena dell'1,2%.

Boom di partite iva tra commercianti e professionisti: i dati del primo trimestre 2019

I dati del primo trimestre del 2019 mostrano che il 77% delle nuove aperture di partita Iva è stato aperto da persone fisiche, il 18,5% da società di capitali, il 3,5% da società di persone. Riguardo alla ripartizione territoriale, il 45% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22% al Centro e quasi il 33% al Sud e Isole. 

In base alla classificazione per settore produttivo, le attività professionali risultano il settore con il maggior numero di aperture di partite Iva (20,2% del totale), seguito dal commercio con il 17,8% e dalle costruzioni (9,1%). Rispetto al primo trimestre del 2018, tra i settori principali i maggiori aumenti si notano nell’istruzione (+22,9%), nelle attività professionali (+19,2%) e nei servizi alle imprese (+16%). Gli unici settori con calo di avviamenti sono l’agricoltura (-4,9%) e l’alloggio e ristorazione (-2,1%).

Il 45,7% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni, quasi un terzo da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età registrano incrementi di aperture: il più consistente è il +39,3% della classe più anziana. Un altro dato interessante è che il 14,7% delle nuove partite iva è stato aperto da un soggetto nato all’estero.

La flat tax per le famiglie

Con la prossima finanziaria il governo punta ad introdurre anche una flat tax (che in realtà sarebbe meglio chiamare dual tax) per le famiglie. Si parla di un'aliquota del 15% fino a 80mila euro di reddito e del 20% per i redditi superiori a tale soglia. La misura favorirebbe un numero di nuclei familiari pari a 16,4 milioni, mentre il vantaggio medio familiare sarebbe di circa 3.600 euro.

In realtà però le divisioni nella maggioranza e soprattutto lo stato dei conti pubblici rendono assai remota l'eventualità che la misura vada in porto.

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