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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il braccio di ferro / Trieste

La Flex prende tempo: "congelati" i licenziamenti degli interinali

L'azienda ha ritirato le disdette dei rapporti commerciali con le agenzie interinali che somministrano gli 80 interinali nel sito di Trieste: un primo segnale positivo, ma non una soluzione definitiva. La volontà aziendale rimane quella di smantellare le attività di collaudo e assiemaggio, per spostarle in Romania

Resta ancora in bilico il futuro dei 280 lavoratori della Flex di Trieste, ma per quanto riguarda quelli a rischio licenziamento immediato, ossia gli 80 interinali. L'azienda ha fatto un primo passo indietro, ritirando la disdetta dei contratti in somministrazione, che già era stata inviata alle agenzie interinali. La notizia è stata confermata dal segretario territoriale della Uilm, Antonio Rodà, al termine dell'incontro avvenuto stamattina al Mise: "L'azienda ha dichiarato la volontà di aprire un confronto sul contratto di solidarietà difensiva. Restano invariati gli elementi del piano industriale presentato ieri. È quindi confermata la volontà dell'azienda di dismettere le attività di collaudo e assiemaggio".

Ieri, durante un incontro con Ministero, Regione Friuli Venezia Giulia, Confindustria Alto Adriatico,- l'azienda aveva "confermato di aver già dato comunicazione alle agenzie interinali della cessazione del rapporto di collaborazione". Una scelta unilaterale che le parti sociali avevano definito "gravissima", denunciando il concreto pericolo di licenziamenti a stretto raggio. Il tavolo sulla vertenza è ripreso stamattina, con i sindacati che sono tornati a chiedere una soluzione per salvare i 280 lavoratori del sito triestino: "Per quanto ci riguarda - aggiunge Rodà - qualsiasi ragionamento sugli ammortizzatori sociali difensivi dev'essere accompagnato da un piano di rilancio industriale valorizzando attraverso il Pnrr le potenzialità e le capacità del sito senza perdita di occupazione. In tal senso chiediamo una forte regia del Governo. È stato quindi chiesto all'azienda di valutare altri strumenti come la cassa per la transizione. L'azienda si è riservata di fare una riflessione".

Una mossa con cui prendere tempo che purtroppo non rappresenta una soluzione definitiva e positiva, come sottolineato anche da Nicolò Giraldi di TriestePrima: "La volontà del colosso dell'elettronica è quella di delocalizzare in Romania, investendo sempre meno risorse sullo stabilimento di Trieste. La pressione messa dai sindacati e dalle istituzioni però inizia a dare i suoi frutti. Al tavolo di ieri 19 maggio sono volati gli stracci. La delusione della Regione e dei sindacati per la presentazione di un piano industriale "che fa acqua da tutte le parti" ha alzato i toni della discussione. Confindustria ha abbandonato il tavolo, di fatto segnando un solco nella pur complicatissima trattativa".

Flex infatti non sembra intenzionata a cambiare rotta sugli esuberi, ma salvare, anche se solo momentaneamente, alcuni lavoratori che temevano di essere licenziati nei prossimi giorni, è sicuramente un primo passo sulla giusta strada. Un "segnale positivo", come lo ha definito Alessia Rosolen, assessore al Lavoro della Regione Friuli Venezia Giulia: "La decisione di ritirare la disdetta dei rapporti commerciali con le due agenzie che somministrano gli 80 lavoratori interinali all'interno dello stabilimento della Flex è un segnale positivo, una scelta che ha sgombrato il tavolo da determinazioni unilaterali che avrebbero rischiato di pregiudicare il dialogo". 

"La Regione - si legge in una nota - in piena sintonia con il Mise, ha confermato la propria totale disponibilità a valutare il piano industriale che l'azienda con la collaborazione di Confindustria presenterà, ribadendo di essere pronta a mettere in campo tutti gli strumenti che contribuiscano a vedere confermata nei fatti l'affermata centralità del sito giuliano di Flextronics attraverso la chiara definizione di linee industriali di sviluppo". Per Rosolen "resta ferma la posizione per cui le prospettive industriali e occupazionali dello stabilimento di Trieste vanno affrontate congiuntamente, in una cornice di condivisione istituzionale e sociale". Il prossimo incontro è previsto per martedì 24 maggio alle ore 11.

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