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Giovedì, 25 Aprile 2024
SETE DI GNL / Russia

Il gas dalla Russia che non si è mai interrotto

L'import di gas russo tramite i gasdotti è crollato, in Italia e in Europa, ma non si può dire lo stesso del Gnl: i dettagli di un paradosso

L'Italia e l'Europa hanno notevolmente ridotto il gas che arriva dalla Russia, ma non il Gnl, il gas naturale liquefatto: le importazioni tramite i gasdotti sono infatti crollate rispetto allo scorso anno, al contrario del Gnl che invece è addirittura aumentato e permette a Mosca di rimanere legata ai destini energetici del Continente. Nonostante le sanzioni, la Russia continua così a sostenere i suoi guadagni tramite l'export di prodotti energetici, aumentando, al contempo, i rischi per la sicurezza degli approvvigionamenti futuri italiani ed europei.

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Ora il Gnl costituisce un'importante risorsa per rispondere alle mancanze russe, ma sappiamo che anche nel mercato del gas naturale liquefatto presto potrebbero esserci dei problemi: nel 2023 potremmo dipendere, di nuovo, dalle forniture russe.

Il ruolo del Gnl

Il Gnl sta avendo un ruolo primario nel sostituire i volumi di gas che non arrivano più dalla Russia. Italia ed Europa hanno puntato forte sul gas naturale liquefatto nella nuova strategia di diversificazione delle forniture: nel 2021 Italia ed Unione Europea dipendevano per oltre il 40 per cento dal gas russo.

Dall'inizio della guerra in Ucraina questa percentuale è crollata: siamo passati dall'oltre 40 per cento di dipendenza del 2021 allo 0,6 per cento di ottobre 2022. In valori assoluti parliamo di miliardi di metri cubi di gas in meno.

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Oltre ad aver aumentato le forniture dagli altri Paesi, il Gnl ha contribuito a sostituire i volumi russi, incidendo sempre più sul totale del gas importato. Il problema è che la Russia continua ad essere presente nelle forniture di gas all'Italia e all'Europa, proprio tramite il Gnl.

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Il Gnl lega l'Europa alla Russia, di nuovo

Nel 2022 le importazioni in Europa dai gasdotti russi sono diminuite di oltre l'80 per cento, ma , al contempo, la presenza del Gnl russo è aumentato del 50 per cento. Abbiamo visto quanto il gas naturale liquefatto sia importante per la nuova struttura delle forniture di gas, proprio per sostituire il gas russo. L'Italia e gli altri Paesi dell'Unione Europea hanno aumentato il loro import di Gnl soprattutto da Stati Uniti e dal Qatar, ma anche dalla Russia, il quarto esportatore mondiale di Gnl.

Il Gnl che arriva dalla Russia in Italia e in Europa nel 2022

Il discorso riguarda non solo la provenienza, ma anche il costo. La Russia continua infatti a guadagnare proprio dai Paesi che le hanno imposto delle sanzioni economiche, soprattutto quelli europei. Il gas che la Russia esportava tramite i gasdotti era venduto a prezzi estremamente competitivi, ma l'aumento della domanda ha permesso di vendere il Gnl a prezzi ancora più elevati.

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Così la Russia ha conosciuto un record delle esportazioni di Gnl in Europa. Solo nel settembre 2022 i paesi dell'Ue hanno acquistato Gnl dalla Russia per un valore di quasi 1 miliardo di dollari.

I guadagni della Russia nel 2022 dalla vendita di gas, tra cui il Gnl, il gas naturale liquefatto

In dettaglio, nel 2022 la Spagna ha importato dalla Russia più di qualsiasi altro anno, il Belgio è sulla buona strada per superare il proprio record annuale, mentre la Francia ha aumentato i suoi acquisti di Gnl del 6 per cento. Anche l'Italia, insieme al Portogallo, ha saltuariamente importato Gnl dalla Russia.

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Ma come arriva il Gnl russo in Europa? La maggior parte del Gnl arriva in Europa dalla Russia grazie a Novatek, azienda russa che sulla carta non è partecipata dal Cremlino e che quindi ha potuto evitare le sanzioni. Novatek gestisce il terminale Yamal Gnl nella Siberia nordoccidentale, di cui il colosso energetico francese TotalEnergies è azionista di minoranza.

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In più, alcuni Paesi europei hanno accordi per importare Gas naturale liquefatto dalla Russia per diversi anni a venire. Solo due paesi in Europa, Regno Unito e Lituania, hanno completamente interrotto le importazioni di Gnl russo.

I problemi del Gnl: l'anno "nero"

Diversi analisti considerano il 2023 come l'anno nero del Gnl, e il legame con la Russia anche per questo tipo di forniture peggiora le cose. Ancora una volta, il problema è la disponibilità sul mercato rispetto alla domanda: le minori importazioni cinesi di gas naturale liquefatto nei primi dieci mesi del 2022 ne hanno aumentato la disponibilità per il mercato europeo, bisognoso di rimpiazzare i mancati volumi dalla Russia, ma come si ipotizza in due analisi fatte da Standard&Poors e dall'Agenzia internazionale dell'Energia (Iea), se le importazioni cinesi di Gnl riprendessero il prossimo anno ai ritmi del 2021 mancherebbe oltre l'85 per cento della fornitura globale di gas naturale liquefatto che ci si aspetterebbe in più. E si prevede che per l'anno prossimo la fornitura globale aumenterà di soli 20 miliardi di metri cubi.

Il fabbisogno di gas in Europa nel 2023: senza gas dalla Russia e Gnl le forniture sono a rischio

In caso di azzeramento delle forniture di gas russo e di una ripresa delle importazioni cinesi di Gnl ai livelli del 2021, la Iea mostra che l'Europa potrebbe ritrovarsi con circa 30 miliardi di metri cubi di gas in meno. Un problema per quest'inverno, ma soprattutto per il prossimo, quando si dovranno riempire nuovamente gli stoccaggi. Come visto con il gas naturale, anche il Gnl potrebbe esporre l'Europa ai ricatti russi, tra le altre cose, con ulteriori aumenti dei prezzi: la dipendenza dalle fonti fossili si trasformerebbe così in una dipendenza dalla Russia, ancora una volta. 

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