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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Giovani Confindustria: "Via l'articolo 18 anche per la Pubblica Amministrazione"

Lo dice il presidente degli industriali under 40 Marco Gay dal palco dell'assemblea annuale a Santa Margherita Ligure. "La crisi è stata una guerra" e ora è finita, ammette, "ma la pace è tutta da costruire"

La crisi economica è stata come una guerra, ma oggi è finita anche se la pace è ancora da costruire. Il presidente dei giovani di Confindustria, Marco Gay, utilizza questa metafora per ribadire la posizione degli imprenditori: ci sono segnali di ripresa, che però vanno accompagnati e rafforzati con un processo di riforme.

LA BATTAGLIA SULL'ARTICOLO 18 - E da Santa Margherita ligure, dono sono riuniti per la loro assemblea annuale, i giovani di Confindustria ricordano le migliaia di imprese che hanno chiuso i battenti, i posti di lavoro persi, ma allo stesso tempo, secondo i giovani imprenditori, ci sono state cose positive: è stato abolito l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, introdotto il sistema retributivo nelle pensioni, cancellato i vitalizi ai parlamentari, messo fine al rigore di Bruxelles. "Solo qualche anno fa ci sarebbe sembrato impossibile", ha sottolineato. E ora per Marco Gay è arrivato il momento di abolire l'articolo 18 anche per i lavoratori della pubblica amministrazione.

UNA NUOVA EPOCA - "Se in tanti hanno paragonato questi anni di crisi a una guerra - ha detto Gay dal palco del 46esimo convegno dei giovani industriali - oggi forse possiamo dire: la guerra è finita. Ma la pace è tutta da costruire. Non abbiamo capitolato, all'opposto abbiamo dato inizio a un nuovo capitalismo". Il presidente dei giovani di Confindustria ha poi sottolineato che "le condizioni del 2007 non ci sono più e non torneranno: è una nuova epoca, è un nuovo modo di fare impresa".

CROLLANO I MURI - Il muro che ha frenato l'Italia "non aveva checkpoint Charlie, ma al pari della cortina di ferro la crisi ci ha bloccato in una stagnazione economica, sociale e politica - ha proseguito Gay - ma oggi quel muro sta crollando".
"Ci sono 14 miliardi in più da spendere quest'anno - ha aggiunto - abbiamo un Paese che sta tornando leader in Europa: è una vittoria dell'Italia, non solo di chi la guda, ma anche di chi la manda avanti lavorando e producendo". Il muro "sta cadendo", dunque. Restano le "macerie" che si chiamano "povertà, disoccupazione giovanile ed esclusione sociale". Si tratta di "problemi seri" che non possono essere affrontati con i vecchi modelli assistenzialistici. "Non servono piani Marshall alla fine di questa guerra - ha concluso - ma business plan. Dobbiamo cambiare mentalità".

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