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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Italiani pigri, pochi giovani si muovono in cerca di lavoro

Secondo l'ultima ricerca Eurostat, il 60% dei giovani disoccupati tra i 20 e i 34 anni non è disposto a cambiare residenza per trovare un'occupazione. Di chi ha trovato lavoro, soltanto il 2% si è spostato

Casa è casa, c'è poco da fare. Un pensiero condiviso da tutti i popoli, ma che per gli italiani, sempre affezionati a mamma Italia, ha un valore sempre diverso. Una voglia di restare nei confini nostrani che spesso non viene abbattuta neanche dalla necessità di trovare un lavoro, come testimoniano gli ultimi dati sulla mobilità dei giovani pubblicati dall'Eurostat.

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Secondo l'analisi dell'Istituto di Statistica europeo, più della metà dei giovani italiani tra i 20 e i 34 anni (il 60%) non è disposto a muoversi per trovare il lavoro. Un dato largamente superiore alla media Ue, che si ferma al 50%. Ma non finisce qui, sempre secondo l'Eurostat, il 98% di quelli che già lavorano hanno trovato occupazione senza bisogno di cambiare zona o nazione. La quota più alta in confronto a quelle degli altri Paesi europei, dove la media si ferma al 90%.

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Chi vuole spostarsi e chi no

Ma i giovani italiani senza lavoro non sono certo gli unici ad avere poca voglia di fare le valigie per cercare fortuna altrove: in 17 Stati dell'Unione europea, più della metà dei ragazzi tra i 20 e i 34 anni, non è disposta a spostarsi. Percentuali più alte di quella italiana si registrano a Malta, nei Paesi Bassi, a Cipro, in Romania e in Danimarca. All'altro capo della classifica, troviamo invece gli Stati dove i giovani sembrano più pronti al fatidico salto fuori dai confini: Portogallo, Svezia, Spagna, Belgio e Finlandia.

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Italia, record di immobilità

Ma se le intenzioni ci fanno intuire che i giovani italiani sono poco inclini allo spostamento, la conferma arriva con la realtà. Da quanto emerge dall'analisi Eurostat, l'Italia detiene la più bassa percentuale, pari al 2%, di giovani occupati di età compresa tra i 20 e i 34 anni, che hanno cambiato residenza per svolgere un lavoro, anche soltanto per un anno. Il restante 98% non si è mosso dal posto occupato, e chi lo ha fatto non si è allontanato di molto, ma si è spostato all'interno del territorio italiano. In questa speciale graduatoria, dove la media Ue si ferma al 90%, la medaglia per i giovani più 'girovaghi' va agli irlandesi, di cui (soltanto) il 60% ha dichiarato di non aver mai cambiato residenza per motivi lavorativi. 

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Come confermano anche i dati Istat, l'Italia ha un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 30% per gli under 25, che arriva intorno al 21% se si contanto i giovani tra i 15 e i 34 annni. Una delle percentuali più alte in Europa, un numero che fa 'tremare' se si pensa che in Germania o in Repubblica Ceca (tanto per citarne due), i tassi di disoccupazione giovanile degli under 25 sono inferiori al 10%. Il lavoro non c'è o ce n'è poco, ma a volte serve un piccolo gesto: basta guardasi intorno e vedere quali opportunità ci sono fuori dal nostro orticello.

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