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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

"Bamboccioni a chi?": in Italia 600mila imprese gestite da under 35, è record in Ue

I giovani italiani sono i più intraprendenti d'Europa, come dimostrano i dati elaborati da Coldiretti nel suo recente studio. Boom di imprese al Sud, commercio al dettaglio e agricoltura i settori preferiti

L'Italia è prima nell'Unione Europa per numero di imprese condotto da under 35. Sono 600mila in tutto, il doppio ad esempio della Germania, e ne aprono 325 al giorno, con un saldo positivo di 50mila nei primi nove mesi del 2016. Lo rivelano i dati rielaborati da Coldiretti nella ricerca "Bamboccioni a chi? I giovani italiani che fanno l'impresa", spiegando come le imprese giovani siano il 9,8 per cento del pmi italiane e quasi un terzo delle nuove aperture avvenute quest'anno. Lo studio è stato diffuso in occasione dell'apertura dell'open space dell'innovazione giovanile con le esperienze imprenditoriali più innovative del 2016 dei giovani finalisti al concorso "Oscar Green".

Il maggior numero di nuove imprese giovanili si trova nel Mezzogiorno (34.334), seguito dal Nord Ovest (21.611), dal Centro (18.064) e dal Nord Est (13.937). In Italia i giovani i sotto i 40 anni guidano 1.155.000 imprese, il maggior numero in Europa davanti al Regno Unito con 990.100, alla Polonia (988.200), la Romania (902.200), la Spagna (691.100), la Francia (568.900) e la Germania (511.400) su un totale di 24.889.700 presenti nell'Unione Europea per una incidenza del 30%. 

Tra i primi cinque settori "preferiti" dai giovani imprenditori italiani, i più intraprendenti d'Europa, ci sono il commercio al dettaglio (10.999), l'agricoltura e l'allevamento (7.569), le costruzioni specializzate (7.094), l'attività di ristorazione (4.717) e i servizi alla persona (2.882), sulla base delle nuove aperture che si sono verificate nei primi nove mesi del 2016.

"Il risultato è che oggi - dice Coldiretti - quasi una impresa condotta da giovani su dieci in Italia opera in agricoltura (8,4%) dove sono presenti ben 50.543 imprese guidate da under 35 per effetto del crescente interesse dei giovani per il lavoro in campagna che si è esteso fino alla trasformazione e al commercio, con il boom delle vendite dirette dell'agricoltore di prodotti a chilometri zero".

Roberto Moncalvo, presidente dell'associazione, sottolinea inoltre l'importanta del ruolo della famiglia in questo contesto. "La famiglia in Italia è un punto di riferimento perché ha le risorse per sopportare meglio la crisi, ma è anche un presidio di imprenditorialità diffusa" e "in molti casi è una palestra ed un trampolino di lancio per consentire ai giovani di esprimere la propria creatività". E in effetti le imprese familiari in Italia sfiorano il 60% nel mercato azionario e il 90% in settori come l'agricoltura".
 

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