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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Google, nuova tegola dall'Ue: multa da 1,49 miliardi per abuso di posizione dominante

L'Antitrust della Commissione europea ha punito per la terza volta il colosso di Mountain View: nel mirino AdSense e le clausole restrittive verso siti web terzi. Il commissario Vestager: ''Una cattiva condotta durata 10 anni''

Dalla Commissione europea è arrivata la terza pesante sanzione nei confronti di Google, che stavolta dovrà versare 1,49 miliardi di euro per aver violato alcune regole di concorrenza. Secondo l'Antitrust Ue, il gigante dei motore dei ricerca avrebbe abusato della sua posizione dominante imponendo una serie di clausole restrittive nei contratti con siti Internet terzi, che hanno impedito ai concorrenti di Google di collocare le loro pubblicità su questi siti.

La commissaria Margrethe Vestager ha commentato così la sanzione: "La cattiva condotta è durata dieci anni e ha impedito alle altre aziende di competere sul merito e innovare".

Margrethe Vestager -ansa-2(La Commissaria Ue Margrethe Vestager durante la conferenza stampa sul caso Google a Bruxelles / FOTO ANSA)

Google, le cause della nuova multa

Come riporta il documento pubblicato sul sito della Commissione europea, secondo gli ispettori Google avrebbe abusato della propria posizione attraversa la piattaforma AdSense, imponendo una serie di clausole restrittive nei contratti con i siti web terzi, in modo da impedire ai concorrenti di mettere su quei siti la loro pubblicità. In particolar modo nel mirino dell'Ue è finito il servizio che Google fornisce ad alcune tipologie di siti web, come giornali o aggregatori di viaggi, che contengono la funzione di ricerca integrata. Nel momento in cui un utente utilizza quella funzione di ricerca, tra i risultati compaiono anche degli annunci pubblicitari pertinenti alla parola cercata, che vengono piazzati appunto da AdSense, la piattaforma di Google, per l'intermediazione pubblicitaria su internet.

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Secondo la Commissione Ue il colosso dei motori di ricerca avrebbe utilizzato delle clausole contrattuali nella fornitura di questo servizio ai proprietari dei siti web, che miravano ad impedire ai concorrenti di inserire pubblicità sui portali più importanti, oppure obbligavano il fornitore ad una sorta di 'esclusiva' per Google. 

Terza multa: Google corre ai ripari

Non si tratta certo della prima sanzione dell'Ue nei confronti di Google, anzi è la terza in pochi anni. Già lo scorso anno la commissaria Vestager aveva sanzionato l'azienda con la multa record di 4,34 miliardi per il sistema operativo Android, mentre nel 2017 era arrivata quella da 2,4 miliardi di euro per i servizi di comparazione e shopping. Proprio per evitare una nuova sanzione miliardaria,  Google ha reso nota le decisione di modificare in Europa alcune funzionalità di Android e del servizio shopping. La nuova strategia è stata comunicata da Kent Walker, vice presidente Global Affairs Google: "Dal 2017, quando abbiamo adattato Google Shopping per rispondere alle direttive della Commissione Ue, abbiamo fatto numerose modifiche. Abbiamo iniziato a testare un nuovo formato, che dà link diretti ai siti che confrontano i prezzi, assieme ad offerte specifiche dei venditori".

 "Siamo sempre stati d'accordo – ha commentato Walker - sul fatto che mercati sani e prosperi siano nell'interesse di tutti. Abbiamo già introdotto una serie di cambiamenti ai nostri prodotti per rispondere alle preoccupazioni della Commissione; nei prossimi mesi, introdurremo ulteriori aggiornamenti per incrementare la visibilità dei nostri concorrenti in Europa".

Intanto, con le nuove modifiche i competitor di Google dovrebbero trovare più spazio.

Cosa è la direttiva Ue sul copyright e perché può essere pericolosa. La posizione di Citynews

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