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Sabato, 20 Aprile 2024
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Cosa farà il governo Draghi contro il caro bollette

Il premier esclude uno scostamento di bilancio, che fra l'altro richiederebbe il via libera della Commissione europea, non solo l'approvazione del parlamento. Si va verso un intervento limitato. I Comuni intanto spengono i monumenti

Il caro bollette torna di prepotenza nel dibattito politico.  "Occorre un intervento urgente da diversi miliardi per porre rimedio al problema del costo delle bollette". A dirlo è il leader della Lega, Matteo Salvini, che domenica ha sentito "alcuni ministri per sollecitarli e accelerare: è questa l'emergenza nazionale del momento, non certo la legge elettorale da cambiare". La Lega vuole almeno cinque miliardi di euro per il secondo trimestre dell’anno. E parla apertamente di scostamento di bilancio. I Cinque Stelle non danno cifre precise, ma pongono in modo forte il tema a Mario Draghi. Il costo annuale aggiuntivo per famiglia potrà raggiungere i mille euro secondo alcune stime. La risposta del governo non sarà su molti fronti, bollette incluse, la stessa data nei primi due anni di pandemia, quando gli indennizzi sono valsi in totale quasi duecento miliardi di euro.

Bollette alle stelle: cosa farà il governo

Il premier esclude uno scostamento di bilancio per il caro energia, che fra l’altro richiederebbe il via libera della Commissione europea, non solo l’approvazione del Parlamento italiano, ma un embrione di trattativa su un decreto ulteriore sarebbe già in corso e coinvolgerebbe sia il capo del Mef, Daniele Franco che i ministri Giancarlo Giorgetti, dello Sviluppo economico, e Roberto Cingolani, della Transizione ecologica. Tuttavia parlare di scostamento di bilancio, anche solo per il problema del costo dell’energia, aprirebbe immediatamente altre richieste su altri temi da parte dei partiti di maggioranza.

Sostenere economicamente le imprese che rischiano di fermare la produzione o perfino di fallire. Eʼ lʼimpegno di Forza Italia contro il caro bollette. "Servono misure urgenti", avverte il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, che insieme ai ministri Gelmini e Brunetta e agli esperti del partito ha presentato un pacchetto di proposte per uscire dallʼemergenza. Nel partito gli fa eco il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè: "Occorre trovare le risorse necessarie a calmierare i prezzi di energia elettrica e gas"

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, non fa parte della maggioranza e attacca apertamente l’esecutivo: "Mentre i partiti della maggioranza pensano a dar vita ad alleanze innaturali per sopravvivere alle prossime elezioni il governo è totalmente discostato dalla realtà e a pagarne le conseguenze sono sempre e solo gli italiani".

Che fare, dunque? Il bilancio in Italia ha sempre margini che permettono di centrare gli obiettivi anche in caso di spese non previste. Resta da capire se in questo caso siano di uno o due miliardi o, caso meno probabile, arrivino a cinque come chiede per esempio la Lega. Ma è difficile - scrive oggi il Corriere della Sera - che il Tesoro si precipiti da subito a decidere nuovi sussidi a valere da aprile in poi. Prima si cercherà di capire in quale direzione stiano andando le quotazioni nei prossimi mesi, "con l’idea che i ribassi già accennati negli ultimi giorni proseguano almeno fino all’estate. I prezzi sono ancora ai livelli molto elevati di circa un mese fa e emergenza continua, ma in questa fase alcuni segnali incoraggianti si intravedono: la Russia ha ripreso almeno in parte i volumi di fornitura normali, gli Stati Uniti e il Qatar potrebbero inviare più gas liquefatto ai rigassificatori italiani, mentre la buona stagione farà scendere la domanda e con essa i prezzi del gas. Entro metà anno la crisi potrebbe essere quasi riassorbita. Il governo non deciderà quanto compensare famiglie e imprese prima di capire, esattamente, per cosa".

Caro bollette e contributo straordinario

"Forse è il momento di fare due conti: lo scorso anno le principali compagnie energetiche italiane hanno guadagnato circa 10 miliardi di euro. E le due maggiori banche 4 miliardi a testa. Infine la principale compagnia assicurativa oltre 2 miliardi di euro. Direi che i margini per un serio contributo per le bollette ci sono. O sbaglio?". Lo afferma il responsabile nazionale economia di Sinistra Italiana, Giovanni Paglia. "Ma immagino che il governo dei migliori - conclude Paglia - , anche se ci ha pensato, si guarderà bene dall'intervenire in questa direzione". 

L’ipotesi di tassare i profitti straordinari delle compagnie energetiche, con un “contributo di solidarietà”, beneficia di un appoggio politico largo, ma ci sono difficoltà applicative. Il taglio dell’Iva, costoso, produrrebbe i suoi effetti troppo tardi. Più facile allora ridurre ancora tramite decreto  - come già fatto in parte -  gli oneri di sistema che gravano sulle bollette (come il contributo per lo smantellamento delle centrali nucleari).  Il governo starebbe valutando anche l’uso dell’extra-gettito delle accise e dei fondi delle aste Ets (il sistema Ue che permette alle aziende di comprare i diritti a emettere anidride carbonica, ci torniamo tra un attimo), ma la strada non è in discesa. E oltre all’accantonamento di scorte di gas per le imprese, si pensa di aumentare la produzione nazionale di metano (da 4,5 miliardi di metri cubi all’anno, a 8). Ma sono progetti a lunga scadenza.

"Per ridurre il costo delle bollette servono scelte coraggiose e non inutili slogan ruggiti ai microfoni. Un nuovo scostamento significa altre spese correnti a debito. Pensiamoci bene - avverte Donatella Conzatti, senatrice di Italia Viva e segretario della Commissione Bilancio di palazzo Madama - E invece agiamo rapidamente per la trasformazione energetica, per gli acquisti e gli stoccaggi comunitari di fonti energetiche, per la riforma degli oneri generali di sistema e anche per il potenziamento dell'indipendenza energetica italiana". 

I Comuni spengono i monumenti

I Comuni dell’Emilia Romagna spengono le luci contro il caro bollette. Una mossa simbolica molto forte. A Bologna resteranno al buio il Nettuno e Palazzo Re Enzo, in piena piazza Maggiore. Imola oscurerà il palazzo comunale. Sta pensando a cosa fare Reggio Emilia. L’appuntamento al buio è per giovedì 10 febbraio allo scoccar delle 20: in quel momento i monumenti simbolo delle città resteranno nell’oscurità per mezz’ora. Trenta minuti di austerity per sensibilizzare il governo a far qualcosa per l’impennata dei costi dell’energia.

Una iniziativa che è cresciuta nel giro di poche ore e che è nata a Cento, cittadina sul confine tra Bologna e Ferrara. Il giovane sindaco Edoardo Accorsi, Pd, ha gettato l’idea come un sasso nello stagno, due giorni fa, quando s’è accorto che i conti del bilancio non tornavano più. "Sono molto preoccupato – ammette – Ci troviamo di fronte a spese non previste e non prevedibili, che rischiano oltretutto di vanificare gli sforzi che noi Comuni stiamo facendo per il Pnrr". Solo a Cento, le bollette rischiano di pesare per 350mila euro su un bilancio di 35milioni. Le adesioni sono decine, molti altri enti locali seguiranno l'esempio.  I costi energetici sono insostenibili per i Comuni. Così si mette a rischio la sostenibilità dei bilanci, col timore di dover tagliare i servizi.

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