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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Italia

Alitalia, con contratto Lega-M5S torna ipotesi integrazione Fs

Il contratto stipulato tra Salvini e Di Maio apre la strada alla rinazionalizzazione dell'ex compagnia di bandiera, privatizzata nel 2008

Il destino di Alitalia, con l'avvento al Governo di Lega e Movimento 5 Stelle, sembra confinato all'interno dei confini nazionali. Il contratto stipulato tra Salvini e Di Maio apre la strada alla rinazionalizzazione dell'ex compagnia di bandiera, privatizzata nel 2008. Ma non solo, le due forze politiche sembrano infatti voler rilanciare il vettore in un'ottica di piano strategico nazionale dei trasporti che non potrebbe prescindere dal gruppo Ferrovie dello Stato, unico in grado di costituire un polo italiano del settore.

"Con riferimento ad Alitalia - si legge nel contratto - siamo convinti che questa non vada semplicemente salvata in un'ottica di mera sopravvivenza economica, bensì rilanciata, nell'ambito di un piano strategico nazionale dei trasporti, che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo".

Nell'operazione potrebbe entrare anche Cassa depositi e prestiti più volte evocata come socio finanzario per l'operazione di rilancio del vettore che, una volta risanato potrebbe anche cercare un'alleanza industriale con un altro vettore internazionale che gli garantirebbe quello sviluppo sull'intercontinentale che fino ad ora è mancato.

Alitalia, come sono i conti della compagnia

Alitalia intanto ieri ha diffuso i dati sul primo trimestre che mostrano un miglioramento dei conti, con la perdita operativa lorda che diminuisce, passando da 228 milioni a 117 milioni di rosso. Salgono anche i ricavi che passano dai 572 milioni dei primi tre mesi del 2017 a 597 milioni di euro. Anche sul fronte cassa, per il momento la situazione non desta preoccupazioni, infatti, dei 900 milioni di euro iniziali del prestito ponte, ne sono rimasti 769 milioni, al netto del deposito in capo alla Iata.

Sempre ieri, il commissario straordinario della compagnia, Luigi Gubitosi, in audizione al Senato, pur non indicando nessuna possibile soluzione lasciando le scelte al nuovo Governo, ha invitato il futuro esecutivo ad agire rapidamente, limitandosi ad osservare che, se verrà chiesta un'opinione, i commissari saranno disponibili a darla.

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