Nella manovra Meloni un miliardo e mezzo per la famiglia, cambia il congedo parentale
La premier Meloni: "O questa nazione decide di scommettere sul suo futuro o quello che facciamo non porterà i benefici che ci attendiamo". Cosa ha deciso il governo
La famiglia come base di ripartenza e la natalità come tema economico. Questa la visione che ha portato il governo di Giorgia Meloni a fare confluire quasi un milardo e mezzo di risorse sul cosiddetto "pacchetto famiglia" nella manovra economica.
Il documento è stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri e oggi, 22 novembre, è stato presentato alla stampa dalla stessa premier Giorgia Meloni, conferenza che ha anche avuto una coda olemica con i giornalisti.
"I provvedimenti per la famiglia e per natalità cubano quasi un miliardo e mezzo di euro, una scelta che non credo abbia molti precedenti nei governi degli ultimi anni. O questa nazione decide di scommettere sul suo futuro o quello che facciamo non porterà i benefici che ci attendiamo", spiega la premier.
Vediamo quali sono le misure per le famiglie.
- Congedo parentale
- Assegno unico
- Gli aiuti alle famiglie con disabili
- L'Iva sui prodotti per la prima infanzia
- La carta risparmio spesa
- Le agevolazioni per comprare la prima casa
Il congedo parentale, ora retribuito al 30%, viene allargato. Si introduce un mese di congedo in più (facoltativo) retribuito all'80% utilizzabile fino al sesto anno di vita del bambino. "Una scelta - spiega Meloni - che introduce una specie di salvadanaio del tempo che le madri possono utilizzare in caso di difficoltà evitando di incorrere in situazione economiche difficili".
L'assegno unico nel 2023 viene aumentato del 50 per cento per tutti per il primo anno di vita del bambino. Chi ha tre o più figli potrà contare sulla maggiorazione per tre anni.
Viene confermato in manovra l’assegno per i disabili, che viene reso strutturale.
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L'Iva sui prodotti per la prima infanzia viene portata al cinque per cento. Tra le ipotesi cirolate nei giorni scorsi c'era l'azzeramento dell'Iva su pane e latte. L'idea è però tramontata perché era impossibile "distinguere il reddito di chi acquista i beni di questo tipo e la misura sarebbe valsa anche per chi non ne aveva bisogno. Selezioneremo però con decreto degli alimenti e utilizzeremo i 500 milioni per abbassare il prezzo su quei beni usando la rete dei Comuni. Quindi diremo quali hanno aderito alla nostra iniziativa, calmierando il prezzo di quei beni, e dove si possono spendere quelle risorse", la precisazione di Meloni.
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Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila gestita dai comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di “buoni spesa” da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari.
Nella manovra eonomica c'è la proroga per il 2023 delle agevolazioni per l'acquisto della prima casa per i giovani under 36. Le agevolazioni prevedono la garanzia dello Stato sul mutuo ipotecario e la cancellazione delle imposte per la transazione immobiliare.
Ci sono poi tutta una serie di altre norme che, pur non rientrando nel pacchetto famiglia, mirano ad aiutare i nucleo a basso reddito. Su tutti il potenziamento del bonus sociale bollette: la norma viene ampliata portando la soglia Isee da 12.000 a 15.000 euro