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Giovedì, 25 Aprile 2024
Crisi economica / Grecia

Crisi greca e rischio contagio: "Prepararsi al peggio"

L'allarme della Bank of England per voce del numero due, Jon Cunliffe: "Prepararsi al peggio, senza stabilità troppi rischi". Spaventa anche un'eventuale vittoria del "Sì". Varoufakis: "Se 'perdiamo' pronti ad andare al voto"

LONDRA (UK) - La situazione "è molto pericolosa" anche se il rischio contagio sembra "ancora lontano". A suonare l'allarme Grecia è il vice governatore della Bank of England, Jon Cunliffe che avverte il "suo" istituto: "Bisogna prepararsi al peggio". A riportare le dichiarazioni del numero due della banca di Sua Maestà è Bbc, in un'ampia intervista che ha trovato grande spazio sulla stampa britannica.

L'ALLARME - Come riporta il sito dell'Indipendent, la stampa inglese ha messo il centro sulle parole che riguardano la situazione greca e in particolare i riflessi che l'uscita della penisola dalla "zona Euro" avrebbe sui mercati finanziari: "Ad ora non sembrano esserci rischi di contagio", ma - come ha dichiarato poche ore prima il numero uno della Banca, Mark Carney - "siamo pronti a prendere decisioni anche scomode per evitare che la crisi greca possa diffondersi".

L'ANALISI - "La situazione, in queste ore, è molto volatile. Fluida. Ma soprattutto pericolosa. Ci dobbiamo preparare al peggio". L'allarme di Cunliffe riguarda soprattutto il fatto che i creditori internazionali sembrano poco propensi a sedersi al tavolo e trattare con Tsipras dopo la decisione del primo ministro greco di indire un referendum e lasciare che a scegliere sulle sorti "della Grecia e dell'Euro" siano i cittadini. 

GREXIT - In caso di uscita della Grecia dall'Euro, ha spiegato Cunliffe, "il rischio è che la crisi si allarghi in pochi mesi al resto dell'Europa che si affaccia su Mediterraneo", Spagna e Italia in primis. "Ma voglio sperare che questo non accada, che il governo greco e il popolo greco scelgano di restare nei confini della moneta unica".  

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RISCHIO VOTO - Ma c'è un'altra cosa che preoccupa - e non poco - gli investitori internazionali mentre sarebbe vista di buon occhio dai vertici "politici" dell'Euro: la vittoria del "Sì" al referendum del 5 luglio. "Sì" che significherebbe la ratifica da parte della Grecia dell'accordo proposto sul rientro del debito. Varoufakis, ministro delle Finanze greco, ha spiegato che se il "No" dovesse perdere il governo sarebbe pronto a dimettersi". Ma il voto spaventa non poco gli investitori, preoccupati dall'eventuali che alla crisi economica si aggiunga quella politica.

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