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Venerdì, 19 Aprile 2024
A luci spente / Macerata

L'azienda acquisisce all'estero e licenzia in Italia: 103 famiglie nel baratro

Avviata la procedura di licenziamento collettivo per 103 dipendenti della iGuzzini Illuminazione di Recanati.

È stata avviata la procedura di licenziamento collettivo per 103 dipendenti della iGuzzini Illuminazione di Recanati. La comunicazione aziendale è stata consegnata ai sindacati e all'Assessorato regionale al Lavoro e interessa 82 impiegati e 21 operai dei 736 dipendenti dell'azienda che oggi fa capo al Gruppo svedese Fagerhult. Il Ceo di iGuzzini Illuminazione Cristiano Venturini solo ad agosto scorso aveva annunciato l'acquisizione di tutte le azioni di Sistemalux Inc. con sede a Montreal, in Canada, auspicando un rafforzamento in Nord America, rimarcando l'intenzione di "continuare ad investire per perseguire nuove evoluzioni tecnologiche e nuovi prodotti innovativi, e ad espandere la presenza sui mercati internazionali, migliorando la capacità di penetrazione di questo importante mercato caratterizzato da alta stima di crescita".

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Tuttavia a fronte di una contrazione del fatturato, era stata attivata la cassa integrazione dal marzo scorso.

Dai 238 milioni di euro del 2019 ai 190 del 2020 e presumibilmente ai 200 di quest’anno: un calo del 16% rispetto al 2019 che, in termini di soldi, significa circa 40 milioni in meno di ricavi - ricostruisce il Resto del Carlino - sono stati azzerati i contratti a termine e mandati a casa gli apprendisti, ma sembra che ormai neanche tutto questo sia sufficiente per rimettere in linea fatturato e piano economico e da qui la scelta di una cura dimagrante a carico dei lavoratori.

Fondata nel 1959 da componenti della famiglia Guzzini, iGuzzini Illuminazione si è affermata come leader nel settore dell'illuminazione architetturali. Molti suoi prodotti si sono aggiudicati il Compasso d'oro, premio del design. Varie inoltre le luci 'd'arte' per musei, centri urbani e luoghi di cultura. Da agosto sono usciti di scena gli ultimi componenti della storica famiglia fondatrice: Adolfo Guzzini, presidente emerito, e il figlio Massimiliano, vicepresidente e Chief marketing officer. Ora la notizia che getta nello sconcerto oltre cento famiglie

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