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Martedì, 23 Aprile 2024
Il ricalcolo

Come può cambiare l'importo del reddito di cittadinanza nel 2022

Le 4 ipotesi concrete per chi riceve il sostegno economico, con il ricalcolo in base all'Isee da rinnovare

I percettori del reddito di cittadinanza dovranno rinnovare l'Isee (l'indicatore della situazione economica equivalente) per continuare a ricevere il sussidio economico anche nel prossimo anno. Le mensilità di dicembre 2021 e gennaio 2022, infatti, sono le ultime due che verranno erogate in base al "vecchio" indicatore del 2021. Per ricevere il pagamento di febbraio 2022 bisognerà rinnovarlo. Il reddito di cittadinanza, dunque, verrà ricalcolato in base all'Isee 2022. E questo potrebbe comportare delle modifiche dell'importo: tutto dipende dalla nuova situazione economica del nucleo familiare. Vediamo cosa potrebbe cambiare nel dettaglio.

L'Isee fotografa la situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare ed è uno dei requisiti cardine presi in considerazione per stabilire l'idoneità a ricevere il reddito di cittadinanza, per poi calcolarne l'importo. Con il nuovo indicatore, sono quattro le ipotesi concrete per chi riceve il sostegno economico. L'assegno potrebbe aumentare, diminuire, rimanere invariato o essere azzerato. Nello specifico:

  • se l'Isee 2022 è simile o uguale a quello del 2021, non ci sarà nessuna variazione dell'importo del reddito di cittadinanza rispetto all'anno precedente;
  • se l'indicatore della situazione economica equivalente è molto più alto rispetto all'anno precedente, decade il diritto a ricevere il beneficio;
  • sempre in base al nuovo Isee, l'assegno può aumentare;
  • tenendo conto dell'Isee 2022, l'assegno può diminuire.

Per avere il reddito di cittadinanza, l'Isee deve essere in corso di validità: il documento scade il 31 dicembre di ogni anno e deve essere rinnovato. Per chiedere il rinnovo, bisogna presentare la dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) entro il 31 gennaio 2022. Se il nuovo Isee non verrà rilasciato entro quella data, il pagamento di febbraio 2022 verrà sospeso. L'Isee 2022 ordinario riguarda la situazione del nucleo familiare aggiornata al 31 dicembre 2020, mentre quello del 2021 era riferito a redditi e patrimoni aggiornati al 31 dicembre 2019.

Quando il reddito di cittadinanza decade

Se tra il 2019 e il 2020 c'è stato un forte miglioramento della situazione economica familiare, è possibile che il diritto a ricevere il reddito di cittadinanza decada e che non si riceva più a partire da febbraio 2022. In particolare, non si avrà più il sostegno se l'Isee 2022 supera la soglia di 9.360 euro, oppure se non supera tale soglia ma il valore del reddito familiare è sopra i seimila euro annui (moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza in base al numero di componenti del nucleo). Se tra il 2020 e il 2021 c'è stato un netto peggioramento della condizione economica, si può presentare l'Isee corrente: a differenza di quello ordinario, si riferisce alla situazione reddituale e patrimoniale dell'ultimo anno (quindi al 2021). Per presentarlo, però, devono essersi verificate delle condizioni specifiche, che riguardano una perdita dell'attività lavorativa e/o reddituale o una perdita del patrimonio.

Riduzione, aumento o nessun ricalcolo

Nel caso in cui l'Isee ordinario 2022 fotografi un miglioramento della situazione economica tra il 2019 e il 2020, ma non così forte, l'importo del sostegno non verrà azzerato, ma ridotto. In particolare, si avrà un taglio se i redditi percepiti nel 2020 sono più alti di quelli di un anno prima. Anche in questo caso è possibile presentare l'Isee corrente. Se invece la situazione economica è peggiorata nel 2020 rispetto al 2019, è possibile che l'importo del reddito di cittadinanza venga aumentato. L'ultima possibilità è che tra il 2019 e il 2020 non ci siano state grosse variazioni e che quindi con l'Isee 2022 non ci sia un ricalcolo del reddito di cittadinanza. Anche in questo caso, se nel 2021 c'è stato un peggioramento, si può provare la strada dell'Isee corrente per avere un aumento.

Importi e integrazione

Il reddito di cittadinanza si compone di due parti: una integra il reddito familiare fino alla soglia di seimila euro moltiplicati per la scala di equivalenza (7.560 euro per la pensione di cittadinanza), l'altra - destinata solo a chi è in affitto - incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione fino a un massimo di 3.360 euro (1.800 euro per la pensione di cittadinanza). È prevista anche un'integrazione per famiglie proprietarie della casa di abitazione, laddove sia stato acceso un mutuo: in questo caso l'integrazione, pari al massimo alla rata del mutuo, non può superare 1.800 euro. L'importo complessivo, sommate le due componenti, non può comunque superare i 9.360 euro annui (780 euro mensili), moltiplicati per la scala di equivalenza e ridotti per il valore del reddito familiare.

I navigator restano

C'è un'altra novità. Arriva la proroga dei navigator, i tutor chiamati ad affiancare i percettori del reddito di cittadinanza nella ricerca del lavoro, supportando i centri per l'impiego. Sarà di quattro mesi, fino al 30 aprile 2022, e i lavoratori resteranno in capo ad Anpal Servizi. A comunicarlo sono Pd e Movimento 5 stelle in due distinte note che riassumono il compromesso raggiunto nel decreto Recovery. La prima versione dell'emendamento al decreto messo a punto dai relatori prevedeva che fossero le regioni a poter subentrare all'Agenzia per un massimo di sei mesi.

"È stato raggiunto un buon accordo per la proroga del contratto dei navigator. Un importante passo avanti rispetto all'emendamento presentato venerdì scorso dai relatori di Pd e Forza Italia al decreto Recovery", spiegano i deputati del M5s Niccolò Invidia, capogruppo in commissione Lavoro, e Daniela Torto, capogruppo in commissione Bilancio.

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