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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Impronte digitali per gli statali, sindacati contro Bongiorno: "Ministro o sceriffo?"

E' polemica dopo le misure prospettate dal neoministro della Funzione pubblica, che aveva parlato di rilevazioni biometriche contro i "furbetti del cartellino". Cigl, Cisl e Uil attaccano

Sindacati sul piede di guerra dopo le nuove misure contro i "furbetti del cartellino" annunciate dal neoministro della Funziona Pubblica, Giulia Bongiorno. In un'intervista al Corriere Bongiorno ha spiegato che per combattere il fenomeno "odioso" dell'assentesimo nella Pubblica Amminstrazione c'è l'intezione di introdurre "ispezioni a campion con pool di esperti" e "rilevazioni biometriche per evitare che ci sia chi strisci il tesserino per altri", ossia le impronte digitali per i dipendenti statali.  In poche ore le parole del ministro hanno raccolto le critiche dei sindacati e degli stessi dipendenti pubblici. 

Impronte digitali contro l'assenteismo, l'ira della Cgil

"Ministro o sceriffo? Lanciamo una sfida alla ministra: faccia un giro per gli uffici pubblici e dopo che è stata in un pronto soccorso, in un asilo comunale, in una centrale operativa dei Vigili del Fuoco, ad uno sportello dell'Inps o a seguito di un ispettore del ministero del Lavoro in un cantiere o di un notificatore dell’Agenzia delle Entrate, ne riparliamo", è il commento in una nota la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, secondo la quale "sembra che il ministro abbia una qualche incertezza sui processi che deve governare e la spari grossa per colpire l'opinione pubblica".

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"Oltre l'agente provocatore abbiamo ministri provocatori, se la filosofia sarà meno controlli di legalità, come per le intercettazioni e gli appalti, e solo accanimento nei confronti dei lavoratori, siamo ad un ritorno all'antico, tutto già visto e fallito. Più che cambiamento si annuncia restaurazione", ammonisce ancora Sorrentino che sulla cosiddetta lotta ai raccomandati ricorda a Bongiorno come la riforma della valutazione della performance individuale e collettiva "ci sia già stata qualche mese fa e che tocca a lei attuarla, vale per dirigenti e dipendenti e prevede già il coinvolgimento dei cittadini".

Quanto alle impronte digitali e ai blitz annunciati dal ministro suggerisce: "Si renda prima conto di quali sono i problemi che incidono sull'efficacia della Pa, che sono il sotto organico, le poche risorse, l'assenza di formazione e aggiornamento e di mezzi adeguati". "Siamo tutti interessati a colpire i furbetti e chi non fa appieno il proprio lavoro - continua - ma sono una sparuta minoranza e dietro questa retorica di colpire chi lavora, generalizzando alcuni aspetti patologici, si offende la dignità di chi ogni giorno svolge il suo lavoro con onestà e dedizione per la collettività, sottopagato e con carichi di lavoro insopportabili. Nei contratti appena rinnovati abbiamo inserito norme di contrasto all’assenteismo ingiustificato e di premialità del particolare apporto individuale dei lavoratori".

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D'altra parte, "è interesse prima dei lavoratori contrastare gli abusi, dice ancora Sorrentino ricordando come spesso siano stati gli stessi delegati sindacali "ad aver denunciato le cose che non funzionano scontrandosi con gli interessi della politica e della scarsa incidenza della dirigenza". Ma quello che colpisce la Cgil è sopratutto che "nella prima intervista del ministro non c'è alcun riferimento ai contratti di lavoro né alle stabilizzazioni né alle politiche occupazionali. Non c'è alcun riferimento all'innovazione e agli investimenti".

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Le critiche della Uil contro l'uso delle impronte digitali nella Pa

"Evidentemente Bongiorno mirava all'audience. Ha cominciato come tutti gli altri governi: con un attacco in negativo nei confronti dei pubblici dipendenti. Ripetiamo il solito clichè, che sono tutti cattivi. Dov'è il cambiamento?", commenta il segretario confederale Uil, Antonio Foccillo. "Che ci sia un'esigenza di intervenire per ridurre le cause che creano inefficienza è vero ma è ormai talmente marginale il comportamento negativo dei dipendenti pubblici che sarebbe più importante valorizzare il restante 99%, quello sano. Non so come vengano fuori sempre gli stessi argomenti per ogni ministro che debutti: forse c'è qualcuno che li suggerisce o preferiscono fare audience", prosegue.

Impronte digitali nella Pa, cauta apertura della Cisl

Più cauto, invece, il segretario generale Cisl Fp, Maurizio Petriccioli. "Come Cisl FP siamo pronti ad aprire un negoziato con il Ministro Bongiorno per aprire un tavolo di confronto con il Governo e avviare davvero quel 'cambiamento' auspicato con il voto del 4 marzo", spiega Petriccioli in una nota. "Nonostante la lunga digressione sui cosiddetti 'furbetti' della Pa - prosegue - siamo sicuri che la risoluzione dei problemi di un settore da 3,2 milioni di lavoratrici e lavoratori, per il Ministro non si riduca all'intento, pur meritevole, di perseguire un'esigua minoranza di persone che non fa il proprio dovere. Come Cisl FP auspichiamo che al centro dell’agenda del Ministro vi siano, in primo luogo, i problemi che gli operatori affrontano ogni giorno nell'erogazione di importanti servizi pubblici ai cittadini e alle imprese".

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