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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Imu 2023, si avvicina la scadenza: chi deve pagare e chi no

L'acconto per l'anno 2023 va versato entro il 16 giugno, ma ci sono delle esenzioni e delle riduzioni: tutte le novità

C’è tempo fino al 16 giugno 2023 per pagare la prima rata dell’Imu ai comuni, l’acconto del 2023. Non tutti i proprietari di case sono tenuti al versamento dell’imposta municipale sugli immobili, ci sono delle eccezioni e delle esenzioni ma anche delle riduzioni. Vediamo in questa semplice guida tutte le novità di quest’anno, chi dovrà pagare e chi no, come calcolare l’imposta dovuta e come effettuare il versamento.

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Chi deve pagare l’acconto Imu 2023

L’Imu è un tributo istituito dal governo Monti nel 2011 sul possesso dei beni immobiliari. Fino al 2013 è stata valida anche sull'abitazione principale per poi subire negli anni diverse modifiche. Secondo le norme vigenti l’Imposta sugli immobili non è dovuta sull’abitazione principale (dove si ha la residenza anagrafica o la dimora abituale), a meno che non si tratti di immobili di lusso, e sulle relative pertinenze come box, posto auto, cantina o solaio. In particolare sono tenuti al versamento dell’Imu:

  • i proprietari di prima casa di lusso: categorie catastali A/1 (immobili signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli e palazzi);
  • i proprietari di seconde case;
  • i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale (uffici, capannoni, negozi, depositi, alberghi,  altri immobili commerciali e industriali, aree edificabili e terreni agricoli).

L’Imposta municipale propria va pagata in due rate: acconto e saldo. La prima rata è pari alla metà di quanto versato nell’anno precedente e quest’anno va versata entro il 16 giugno 2023. La seconda e ultima rata, il saldo, va pagata entro il 18 dicembre, tenendo conto delle nuove aliquote deliberate dai singoli comuni.

Imu, le novità del 2023: esenzioni e riduzioni

Non tutti i proprietari degli immobili sopra elencati devono segnare sul calendario la scadenza del 16 giugno. Dal pagamento dell’acconto Imu 2023 sono esentati gli abitanti dei territori di Emilia-Romagna, Marche e Toscana colpiti dalle alluvioni (in comuni e frazioni elencati dal Dl 61/23). Per loro il pagamento slitta al 20 novembre, senza sanzioni e interessi, a meno di un mese dal saldo (18 dicembre 2023). Esentati dal pagamento dell’imposta sugli immobili anche i proprietari di case occupate abusivamente, una novità rispetto al passato.

Previste poi delle agevolazioni, che riducono l’importo dovuto. Ad esempio si paga l’Imu al 50% sulle abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli e al 75% sulle abitazioni locate a canone concordato. Nel caso di fabbricati di interesse storico o artistico e case inagibili o inabitabili viene ridotto l'imponibile. In alcuni comuni, invece, è prevista l’esenzione totale per gli anziani o i disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari dopo un ricovero. In caso di separazione o divorzio la rata dovrà essere versata dal coniuge assegnatario dell'immobile, anche se non proprietario. Se al genitore vengono affidati i figli dal giudice, scatta l’esenzione.

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Come si paga l’acconto Imu 2023

Il pagamento dell’acconto 2023, pari al 50 per cento dell’Imu 2022, può essere fatto con il modello F24 o con il bollettino postale. Se si utilizza l'F24 sarà possibile compensare l’imposta con eventuali crediti fiscali o contributivi. Nella sezione "Imu e altri tributi locali", vanno indicati il codice catastale del comune, il numero di immobili per cui si esegue il versamento, l’anno di imposta e l’importo da versare raggruppato, con codice tributo, per singola tipologia di immobile. Importante: bisogna barrare la casella "acconto".

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