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Venerdì, 29 Marzo 2024
Le cose da sapere

Gli incentivi auto per diesel e benzina sono già finiti

Per il 2022 restano ancora 187 milioni per le auto elettriche e più di 202 milioni per le ibride plug-in. Cosa succede adesso?

Finiti, esauriti. Sono terminati i 170 milioni di euro che il ministero dello sviluppo economico ha messo a disposizione come incentivi per l'acquisto di auto con motore endotermico, diesel e benzina. Ciò significa che da ora in poi non sarà più disponibile il contributo di 2.000 euro, con rottamazione di una macchina pre Euro 5, per l'acquisto di nuove vetture che rientrano nella fascia 61-135 g/km di CO2, con motore "tradizionale" a basse emissioni. Di conseguenza, anche le promozioni legate agli incentivi lanciate negli ultimi giorni dalle case automobilistiche dovranno essere riviste. La piattaforma del Mise per permettere alle concessionarie di prenotare i bonus a seconda del tipo di vettura e di moto era stata riaperta solo tre settimane fa. 

Cosa succede ora? Le associazioni di categoria chiedono al governo alcune modifiche alla ripartizione dei fondi, in modo da privilegiare il segmento maggiormente richiesto: le maggiori vendite si registrano proprio per la fascia 61-135 g/km di CO2 con motore benzina o diesel. Le risorse per l'automotive sono già state stanziate fino al 2030, e adesso bisognerà aspettare il 2023 per avere altri soldi a disposizione per incentivare l'acquisto di macchine a benzina e diesel. Per il 2022 restano ancora 187 milioni per le auto elettriche e più di 202 milioni per le ibride plug-in, predisposti dal governo per sostenere il mercato dell'auto in difficoltà e per agevolare la transizione verso l'elettrico. I fondi ancora disponibili per quest'anno sono strutturati così, nel dettaglio:

  • Auto 0-20 g/km di CO2 (fino a 35.000 euro + IVA): 3.000 euro senza rottamazione - 5.000 euro con rottamazione (220 milioni di euro nel 2022);
  • Auto 21-60 g/km di CO2 (fino a 45.000 euro + IVA): 2.000 euro senza rottamazione - 4.000 euro con rottamazione (225 milioni di euro nel 2022).

Nel frattempo continuano a salire i prezzi sulla rete carburanti. Sabato si sono registrati nuovi movimenti al rialzo sui prezzi raccomandati: in particolare Eni e IP hanno rivisto al rialzo di 2 centesimi benzina e diesel, Tamoil di 2 centesimi la verde e di 3 il diesel. Assorbendo il giro di aumenti dell'ultima settimana, i prezzi alla pompa risultano di conseguenza in forte crescita. Quanto alle quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo, venerdì hanno chiuso stabili. Venendo al dettaglio della rete italiana, in base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all'Osservaprezzi del Mise aggiornati alle 8 di ieri 12 giugno, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 2,043 euro/litro (2,018 il valore del 9 giugno), con i diversi marchi compresi tra 2,038 e 2,069 euro/litro (no logo 2,026). Il prezzo medio praticato del diesel self si porta a 1,972 euro/litro (contro 1,939), con le compagnie tra 1,966 e 1,987 euro/litro (no logo 1,960).
 

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