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Venerdì, 19 Aprile 2024
Occhio ai prezzi

Inflazione, che cos'è e perché è importante che resti al "2%"

Riflettori puntati sui prezzi, con il pericolo inflazione che si affaccia all’orizzonte. Che cos’è e perché è importante l’obiettivo del 2%

L’inflazione torna a fare paura, complice la crisi della catena di approvvigionamento che ha comportato un’impennata dei prezzi delle materie prime, costringendo le imprese a sopportare costi di produzione più elevati rispetto al passato per via delle bollette più salate ma anche del caro trasporti.

Prima di analizzare lo stato dei fatti cerchiamo di capire bene cos’è l’inflazione e perché è importante l’obiettivo del 2% fissato dalla Banca centrale europea (Bce).

Che cos’è l’inflazione e la deflazione

Con il termine economico inflazione si indica un aumento generalizzato dei prezzi dei beni e servizi prolungato nel tempo, che di fatto genera una perdita del potere d’acquisto dei consumatori. In parole ancora più semplici possiamo dire che a causa dell’inflazione con la stessa quantità di denaro si possono comprare meno beni e servizi. L’inflazione impoverisce i consumatori e le famiglie innescando un rallentamento della domanda e una frenata della crescita economica.

Con lo stesso concetto ma inverso si indica la deflazione, ovvero quando i prezzi dei beni e servizi registrano una flessione continuativa nel tempo. Come diceva il famoso economista Keynes “sia l'inflazione che la deflazione hanno prodotto gravi danni. Entrambi i processi operano sulla distribuzione della ricchezza fra le varie classi e, sotto questo aspetto, l'inflazione risulta peggiore. Entrambi i processi agiscono anche come accelerazione o rallentamento della produzione di ricchezza, ma in questo caso più dannosa è la deflazione”.

Perché l’inflazione è importante per l’economia? Il livello dei prezzi in un determinato paese è un indicatore economico fondamentale, in quanto condiziona non solo il potere di acquisto delle famiglie, ma l'intero andamento dell'economia e l'orientamento delle politiche monetarie delle banche centrali.

Bce: obiettivo stabilità prezzi attorno al 2%

L’obiettivo principale della Banca centrale europea è quello di mantenere il tasso d’inflazione attorno al 2%, perché la stabilità dei prezzi è una delle condizioni basilari per la crescita occupazionale ed economica di una nazione. Questo livello dei prezzi è ritenuto dalla maggior parte delle banche centrali del mondo ottimale al fine di garantire un’adeguata crescita economica.

Un livello troppo alto dei prezzi impoverisce le famiglie, fa diminuire i consumi e di conseguenza porta ad un rallentamento della crescita economica. Un livello troppo basso dei prezzi, invece, manda in crisi le aziende poiché con le vendite non riescono più a coprire i costi di produzione, ne deriva così una flessione degli investimenti.

Lagarde: "L'inflazione si modererà il prossimo anno, ma ci vorrà più tempo"

Veniamo ora alla situazione attuale, con il rischio inflazione che inizia a far paura visto l’elevato innalzamento dei prezzi delle materie prime dovuto alla crisi della catena di approvvigionamento scoppiata con la pandemia covid.

“La carenza di materie prime, attrezzature e manodopera pesa sulla produzione manifatturiera, indebolendo le prospettive a breve termine – ha dichiarato la presidente della Bce, Christine Lagarde, in audizione alla commissione per gli Affari economici del Parlamento europeo -. Sebbene la durata dei vincoli all'offerta sia incerta, è probabile che persistano per diversi mesi e si attenuino gradualmente solo nel corso del 2022”.

“Riguardo all'inflazione, le prospettive a medio termine rimangono contenute”. “Vediamo ancora che l'inflazione si modererà il prossimo anno, ma ci vorrà più tempo di quanto inizialmente previsto”, inoltre “continuiamo a prevedere che a medio termine rimanga al di sotto del nostro nuovo obiettivo simmetrico del 2%”.

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