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Martedì, 23 Aprile 2024
Sempre più poveri

Inflazione: costi fuori controllo per pane, pasta e benzina

Nel 2022 pane e pasta sono costati cento euro in più. Benzina in continuo rialzo e Codacons lancia l'allarme: "Prezzi fuori controllo"

L'inflazione continua a galoppare e non c'è freno all'aumento dei costi dei beni di prima necessità. Se era già diventato costoso spostarsi in auto per via del carburante, soprattutto in autostrada (visto che sono aumentati anche i pedaggi), adesso costa di più anche il carrello della spesa con i beni più consumati.

A confermarlo è l’Unione nazionale consumatori, che ha elaborato i dati Istat per calcolare quanto ha inciso l'inflazione nell'anno appena passato. Per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, in particolare, l'associazione ha stilato anche la classifica dei maggiori rialzi. Il risultato? Nel 2022 gli italiani hanno speso cento euro in più per consumare pane e pasta. In verità non solo questi due alimenti. Se in media una famiglia italiana nel 2022 ha speso 513 euro in più rispetto al 2021 (per tutti i generi alimentari), solo la voce "pane e cereali" ha visto un aumento di cento euro. Ma cosa comprende la voce in questione? Pane, pasta, farina e riso, con una spesa aggiuntiva di 100 euro rispetto al 2021, a fronte di un'inflazione media del 10,9%.

Quanto ci è costata l’inflazione nel 2022: stangata da 2.766 euro

Sempre del genere alimentari, al secondo posto ci sono i vegetali: +11,8%, con un costo medio di 92 euro in più a famiglia. Terzo posto le carni con una stangata pari a 87 euro (+7,2%). Nel dettaglio, se proprio bisogna andare a prendere una carne, la più in rialzo è il pollame con un +13,4% e un aggravio pari a 31 euro.

Dopo ci sono latte, formaggi e uova (+9,5%, pari a 69 euro), poi pesci e prodotti ittici (+7,7%, 40 euro), al sesto posto la frutta (+7,1%, 36 euro). Seguono oli e grassi (+18%, 31 euro), col l'olio diverso da quello di oliva che spicca il volo con +51,6% rispetto al 2021, pari a 13 euro. Al nono posto acque minerali e bevande analcoliche (+8,7%, +23 euro) e Zucchero e confetture e miele (+7,3%, +16 euro). Infine ci sono gli altri prodotti alimentari: salse, piatti pronti, alimenti per bimbi, integratori alimentari e caffè, tè e cacao, entrambi con un incremento di spesa pari a nove euro rispetto al 2021 e un'inflazione, rispettivamente, del 6,5 e del 5,2 per cento.

In rialzo anche i prodotti non alimentari 

Se invece parliamo di prodotti non alimentari, i rincari più importanti sono quelli dell'energia elettrica, con un inquietante +110,4%. Al secondo posto i voli internazionali con un più 85,9% rispetto all'anno precedente. Poi c'è il gas di città con +73,7%. Al quarto posto il gasolio per riscaldamento (+38,4%), seguito da Gpl e metano (+33,3%) e Gasolio per mezzi di trasporto (+22,1%).

Sempre più su il prezzo del carburante

Certo, visto così il carburante per i mezzi di trasporto sembra quasi poca cosa ma non lo è perché l'impatto sulla vita quotidiana di tutti quelli che si spostano con un mezzo a motore è molto alto. E se questi sono i numeri dell'anno scorso, rispetto a quello precedente, è certo che il carburante è ancora in aumento e promette di essere un bene ancora più costoso nel 2023. Lo denuncia il Codacons che, analizzando i prezzi comunicati oggi dai gestori, registra listini record in alcune zone d'Italia. In base agli ultimi dati disponibili, sull'isola di Vulcano il gasolio ha raggiunto quota 2,349 euro al litro in modalità servito, 2,239 euro/litro la benzina. A La Maddalena, in Sardegna, la benzina sale a 2,087 euro al litro, 2,229 euro il gasolio. A Ischia un litro di verde costa oggi 2,054 euro, il diesel vola a 2,104 euro.

Proibitivi i prezzi in autostrada, dove in modalità servito la benzina arriva a costare 2,392 euro/litro sulla A1 Roma-Milano, e il gasolio viaggia verso 2,5 euro al litro (2,479 euro); sulla Autostrada A4 Brescia-Padova benzina a 2,384 euro/litro, diesel 2,449 euro/litro, rileva il Codacons nel suo monitoraggio.

"I prezzi dei carburanti sembrano fuori controllo, e dopo lo stop al taglio delle accise si assiste a forti incrementi dei listini alla pompa in tutto il territorio, la cui entità non sembra in alcun modo giustificata dall’andamento delle quotazioni petrolifere - afferma il presidente Carlo Rienzi - Per tale motivo abbiamo presentato un esposto a 104 Procure di tutta Italia e alla Guardia di Finanza, chiedendo di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini".

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