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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Sale l'inflazione, aumentano frutta e verdura: i consigli per "ottimizzare" la spesa

Secondo i dati Istat gli alimentari freschi portano l'indice generale dei prezzi ad accelerare all'1,1% annuo a febbraio: e gli italiani se ne accorgono

Sale l'inflazione. A febbraio 2019 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua (da +0,9% registrato nel mese precedente). E' quanto indica l'Istat sulla base di stime preliminari. E gli italiani se ne rendono conto soprattutto quando si tratta di comprare frutta e verdura.

Inflazione sale a febbraio 2019

La lieve accelerazione dell’inflazione a febbraio, secondo l'Istat, è imputabile prevalentemente ai prezzi dei 'Beni alimentari' sia lavorati (da una variazione tendenziale nulla a +1,2%) che non lavorati (da +1,7% a +3,7) e in misura minore ai prezzi dei 'Beni energetici non regolamentati' (da +0,3% a +0,8%) e dei 'Tabacchi' (da +2,9% a +4,5%); questa dinamica è stata in parte attenuata dal rallentamento dei prezzi dei 'Servizi relativi ai trasporti' (da +2,2% a +0,9%) e dall’ampliarsi della flessione di quelli dei 'Servizi relativi alle comunicazioni' (da -2,0% a -4,9%).

L'"inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane contenuta e stabile a +0,5% mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +0,6% a +0,8. L’inflazione torna ad accelerare in modo marcato per i beni (da +0,7 a +1,5%) mentre rallenta per i servizi (da +1,1 a +0,7%); pertanto rispetto al mese di gennaio, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna negativo e pari a -0,8 punti percentuali (era +0,4 nel mese precedente). L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,3% per l’indice generale e -0,2% per la componente di fondo.

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Prezzi in aumento per i prodotti di largo consumo

I prezzi dei prodotti di largo consumo accelerano la loro crescita: i 'Beni alimentari, per la cura della casa e della persona' passano da +0,6% a +2,1 e i 'Prodotti ad alta frequenza d’acquisto' da +0,8 a +1,7% (entrambi si portano al di sopra dell’inflazione generale). Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile (a causa principalmente delle ulteriori riduzioni di prezzo registrate per i saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto) e aumenta dell’1,2% su base annua, in accelerazione dal +0,9% del mese precedente.

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I consigli di Coldiretti per "ottimizzare" la spesa

In controtendenza all’andamento generale balzo dei prezzi delle verdure che fanno segnare un aumento del 18,5% rispetto allo scorso anno per effetto del clima pazzo che ha sconvolto i raccolti e ridotto le disponibilità sui mercati. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sull’inflazione a febbraio nel sottolineare peraltro che è diversa la situazione per le produzioni frutticole come le clementine con prezzi all’origine per i produttori molto bassi, su valori inferiori ai 20 centesimi di euro al chilogrammo. Sulle verdure – sottolinea la Coldiretti – si scontano gli effetti dell’ondata di maltempo che ha colpito la Penisola con gelo e neve alla quale è seguita una anomala ondata di calore che sta mandando ora in tilt le coltivazioni con mandorli e albicocchi in fiore e peschi pronti a sbocciare.

Le conseguenze i peraltro – continua la Coldiretti - si fanno già sentire sui ortaggi dove è saltata ogni programmazione dei raccolti con broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole che maturano contemporaneamente per le temperature primaverili. In queste condizioni – precisa la Coldiretti – è necessario verificare che sulla pesante crisi che ha colpito gli agricoltori non si innestino pericolose speculazioni che colpiscono produttori e consumatori o frodi con il prodotto di importazione spacciato per prodotto nazionale. Per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria e non cercare per forza il prodotto perfetto perché piccoli problemi estetici non alternano le qualità organolettiche e nutrizionali, i cosiddetti “brutti ma buoni”.

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