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Giovedì, 28 Marzo 2024
La stangata

Pane, pasta e riso sempre più cari: carrello della spesa al top dal 1984

L’inflazione continua a correre diventando sempre più preoccupante. A luglio il carrello della spesa registra un +9,1% portandosi sui livelli più alti da settembre 1984

Dall’Istat solo conferme negative sull’inflazione, con i prezzi a luglio in crescita dello 0,4% rispetto al mese di giugno e del 7,9% su luglio 2021 (+8% il dato annuo rilevato a giugno). ll dato definitivo di luglio evidenzia un rallentamento dei prezzi dei beni energetici ma questo non frena l’onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici. Infatti, la crescita dei prezzi degli alimentari lavorati, dei beni durevoli e non, dei servizi relativi ai trasporti e dei servizi vari accelera, spingendo l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo; +4,1%) e quella al netto dei soli beni energetici (+4,7%) a livelli che non si vedevano, rispettivamente, da giugno e maggio 1996. In questo quadro accelera anche la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che si porta a +9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984.

Prezzi alimentari in aumento del +9,1% da luglio 2021

Accelerano sempre di più rispetto a luglio 2020 i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,2% a +9,1%) ma anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +8,4% a +8,7%). Rispetto a giugno 2022, invece, risultano in calo i prezzi di abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,3%) mentre quelli dei trasporti sono aumentati (+1,6%). Per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche i prezzi a luglio sono cresciuti dello 0,3% su giugno e del 10% su luglio 2021. L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,7% per l’indice generale e a +3,3% per la componente di fondo, ossia i prezzi al netto degli energetici e degli alimentari freschi.

Gli italiani non mangiano più carne

Rincari per oltre 2.600 euro a famiglia

"Un disastro! Un cataclisma! Una rovina! Al di là dell'impercettibile calo su giugno, l'inflazione dissangua sempre più gli italiani perché sale il carrello della spesa, colpendo i consumi obbligati non rinviabili. Un record pari al +9,1% di cui avremmo fatto volentieri a meno", ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "L'inflazione a +7,9% significa per una coppia con due figli una stangata complessiva, in termini di aumento del costo della vita, pari a 2.625 euro su base annua, ma di questi ben 769 se ne vanno solo per prodotti alimentari e bevande e 795 per il carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la mazzata totale è pari a 2.437 euro, 694 euro solo per cibo e bevande, 721 per il carrello. In media per una famiglia il rialzo annuo è di 2.036 euro, 564 euro per mangiare e bere, 585 per il carrello. Il record – conclude - spetta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una batosta pari a 2.946 euro, 919 solo per il cibo, 944 per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona".

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Bolzano e Trento le città più care d’Italia

La città più cara d’Italia è Bolzano, con un'inflazione annua pari a +10%, percentuale che si traduce in una maggior spesa aggiuntiva annua equivalente di 2.658 euro. Al secondo posto c'è Trento, dove il rialzo dei prezzi del 9,5% determina un incremento medio di spesa pari a 2.486 euro per famiglia. Secondo la classifica dell'Unione nazionale consumatori - stilata sulla base dei dati Istat relativi all'inflazione di luglio nelle regioni, nei capoluoghi di regione e nei Comuni con più di 150.000 abitanti - il Trentino è al primo posto, con un'inflazione annua a +9,7% e con un aggravio medio pari a 2.521 euro su base annua per famiglia. Segue la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 7,7% implica un'impennata del costo della vita pari a 2.001 euro, terzo il Veneto, +8,5%, con un rincaro annuo di 1.946 euro.

A tavola stangata da 564 euro

“Il balzo dell'inflazione costerà alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell'aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità”, sostiene la Coldiretti. Gli italiani spenderanno complessivamente di più per pane, pasta e riso, con un esborso aggiuntivo di quasi 115 euro. A seguire sul podio carne e salumi che costeranno 98 euro in più rispetto al 2021 e le verdure (+81 euro). Seguono latte, formaggi e uova con +71 euro e il pesce con +49 euro, davanti a frutta e oli, burro e grassi.

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