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Giovedì, 25 Aprile 2024
La mazzata di Pasqua

L'inflazione corre: stangata da 2.500 per le coppie con tre figli

La stima rivista dall'Istat per marzo 2022 registra un +1% su base mensile e un +6,5% su base annua. Un nuovo aumento dei prezzi che si abbatte sulle tasche dei consumatori, le associaizoni denunciano: "Un massacro per le famiglie"

Non si ferma la corsa dell'inflazione: nel mese di marzo 2022  l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell'1,0% su base mensile e del 6,5% su base annua (da +5,7% del mese precedente), la stima preliminare era +6,7%. Sono i dati contenuti nelle stime dell'Istat, secondo cui l'accelerazione dell'inflazione su base tendenziale è dovuta anche questo mese prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +45,9% di febbraio a +50,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +31,3% a +36,4%) mentre i prezzi della componente regolamentata continuano a essere quasi doppi di quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (+94,6%, come a febbraio). Accelerano anche i prezzi dei Beni alimentari sia lavorati (da +3,1% a +3,9%) sia non lavorati (da +6,9% a +8,0%), quelli dei Beni durevoli (da +1,2% a +1,6%) e dei Beni semidurevoli (da +1,0% a +1,5%). I prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, invece, registrano un rallentamento (da +1,4% a +1,0%). Una serie di aumenti che vanno a pesare sulle tasche delle famiglie, soprattutto se numerose, traducendosi in batoste da migliaia di euro, direttamente proporzionali al numero dei componenti.

Inflazione marzo 2022, quali prezzi aumentano

L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+7,1%) e in misura minore dei Beni alimentari lavorati (+0,9%), dei Servizi relativi ai trasporti (+0,9%), degli Alimentari non lavorati (+0,6%) e dei Beni semidurevoli (+0,5%). L' ''inflazione di fondo'', al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,7% a +1,9% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,1% a +2,5%.

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L' "inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,7% a +1,9% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,1% a +2,5%. Su base annua accelerano in misura ampia i prezzi dei beni (da +8,6% a +9,8%), mentre quelli dei servizi rimangono stabili (+1,8%); si allarga quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -6,8 punti percentuali di febbraio a -8,0). L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,2% per l'indice generale e a +1,5% per la componente di fondo. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta del 2,4% su base mensile, anche per effetto della fine dei saldi invernali, di cui il Nic non tiene conto, e del 6,8% su base annua (da +6,2% di febbraio); la stima preliminare era +7,0%. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra un aumento dell'1,0% su base mensile e del 6,4% su base annua.Nel primo trimestre 2022 l'impatto dell'inflazione, misurata dall'Ipca, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati (+8,3% e +4,9% rispettivamente).

Unc: "Stangata da 2.577 euro per le famiglie con tre figli"

Secondo i dati definitivi di marzo resi noti oggi dall'Istat, l'inflazione sale su base annua dal +5,7% di febbraio al +6,5%, meno del dato provvisorio pari al 6,7%. "Il calo rispetto al dato provvisorio dimostra che la riduzione delle accise ha funzionato. Occorre, però, fare di più. Il Governo può e deve intervenire per bloccare queste speculazioni dovute all'effetto guerra in Ucraina, ad esempio riducendo ulteriormente le accise e prolungando il provvedimento oltre il 2 maggio, almeno fino a che, anche con il ripristino delle vecchie accise, i prezzi di benzina e gasolio non torneranno saldamente ai prezzi già record del 2021". E' il commento di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, ai dati diffusi oggi dall'Istat.

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"Inoltre, come da noi proposto nelle osservazioni al ddl concorrenza - sostiene Dona - dando una definizione di prezzo anomalo e ampliando la casistica delle pratiche commerciali scorrette, così da consentire all'Antitrust, che in audizione al Senato il 12 aprile ha già anticipato in tema di caro carburanti che non rientra tra i suoi compiti la repressione di generici fenomeni speculativi ma solo gli abusi di posizioni dominanti o le intese restrittive della concorrenza, di poter intervenire contro chi si approfitta della guerra in Ucraina per gonfiare a dismisura i prezzi e fare sproporzionati extra profitti" afferma. "L'inflazione a 6,5% si traduce, per una coppia con due figli, in una stangata pari a 2303 euro su base annua, 1052 solo per Abitazione, acqua ed elettricità, 594 euro per i Trasporti (era 654 nel dato provvisorio, ossia non calcolando la riduzione delle accise), 434 per prodotti alimentari e bevande". "Il record spetta alle coppie senza figli con meno di 35 anni che hanno un aggravio annuo di 2360 euro, 1247 solo per l'abitazione e alle famiglie numerose con più di 3 figli con una batosta pari a 2577 euro, 475 solo per il cibo" conclude Dona.

Assoutenti: "Un massacro per i consumatori"

"L’inflazione al 6,5% è un “massacro” per le tasche dei consumatori e deve portare il Governo ad adottare provvedimenti urgenti a tutela delle famiglie e del loro potere d’acquisto": è la denuncia di Assoutenti, che ha commentato i dati dell'Istat sull'inflazione di marzo."Rappresentano un vero allarme i prezzi dei prodotti alimentari che a marzo registrano una impennata, aumentando del +5,8% rispetto allo scorso anno - spiega il presidente Furio Truzzi - Questo significa che una famiglia, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +434 euro annui"."Siamo in presenza di una emergenza che conferma tutte le denunce sui rincari dei listini lanciate da Assoutenti nelle ultime settimane - concludeTruzzi - Il Governo non può restare a guardare e, di fronte a questa situazione di crisi, deve adottare misure straordinarie, a partire da prezzi amministrati per i generi di prima necessità come gli alimentari di cui le famiglie non possono fare a meno. Proprio per monitorare l’andamento dei listini al dettaglio e contrastare le speculazioni sui prezzi, Assoutenti è pronta ad incontrare Mister Prezzi e a mettere i suoi 150 sportelli sul territorio a disposizione del Garante, per raccogliere segnalazioni e denunciare rincari ingiustificati":

Codacons: "La mazzata di Pasqua per gli italiani"

Il rialzo dell’inflazione al 6,5% a marzo rappresenta per il Codacons una “mazzata” per gli italiani e i forti rincari dei prezzi al dettaglio impoveriranno una fetta di popolazione con conseguenze pesanti per l’economia del nostro paese. Lo afferma l’associazione dei consumatori commentando i dati Istat diffusi oggi, e stimando una maggiore spesa fino a +2.594 euro annui a famiglia a causa della fiammata dei prezzi. "Le nostre peggiori previsioni trovano purtroppo conferma nei dati Istat - spiega il presidente Carlo Rienzi - L’inflazione al 6,5%, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, si traduce in una stangata da +1.997 euro annui per la famiglia “tipo", e addirittura +2.674 euro annui per un nucleo con due figli". "Il caro-prezzi si farà sentire anche sulla Pasqua degli italiani, con le famiglie che per il tradizionale pranzo di domenica dovranno mettere in conto una maggiore spesa di oltre 100 milioni di euro solo per l’acquisto dei generi alimentari - conclude il presidente Rienzi - Sono infatti in forte salita i listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti legati al pranzo di Pasqua, con la farina, il burro, l’olio, la pasta, il pesce e la verdura che registrano aumenti a due cifre su base annua".

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