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Giovedì, 18 Aprile 2024
Tempi duri

L'inflazione in Italia sfiora il 12% ad ottobre: cosa è aumentato di più

Non accadeva dal 1984. Il carovita sta assottigliando i risparmi degli italiani che spesso devono attingere a prestiti per far fronte a difficoltà impreviste

Forte accelerazione dell'inflazione in Italia che ad ottobre raggiunge l'11,9%. Secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra ad ottobre un aumento del 3,5% su base mensile e dell'11,9% su base annua (da +8,9% del mese precedente). L'Istat precisa che bisogna risalire al marzo 1984 per un indice generale dei prezzi a questi livelli. La forte accelerazione si deve soprattutto ai prezzi dei beni energetici (da +44,5% di settembre a +73,2%) e, in misura minore, ai prezzi dei beni alimentari (da +11,4% a +13,1%).

Nel dettaglio, le stime preliminari di ottobre evidenziano l'aumento dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona da +10,9% a +12,7%, e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto, da +8,4% a +8,9%. È necessario risalire a giugno 1983, quando registrarono una variazione tendenziale del +13%, per trovare una crescita dei prezzi del carrello della spesa, su base annua, superiore a quella di ottobre 2022.

L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, "accelera da +5% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,8%". Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +12,5% a +17,9%), mentre rallentano di poco quelli dei servizi (da +3,9% a +3,7%). Si amplia inoltre in misura marcata, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,6% di settembre a -14,2%).

L'aumento congiunturale dell'indice generale è "dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni energetici regolamentati (+28,4%), degli energetici non regolamentati (+28,3%) e in misura minore a quelli degli alimentari non lavorati (+2,4%), degli alimentari lavorati (+1,7%) e dei beni non durevoli (+0,7%)". In calo invece, a causa perlopiù di fattori stagionali, i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi ai trasporti (entrambi a -0,8%). L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8% per l'indice generale e a +3,7% per la componente di fondo, afferma ancora l'Istat. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 4% su base mensile e del 12,8% su base annua (da +9,4% nel mese precedente).

Il Codacons quantifica la stangata record per la famiglia "tipo" italiana, pari a +3.655 euro l'anno. Solo per gli alimentari (+13,5% a ottobre) un nucleo si ritrova a spendere in media +752 euro su base annua. "L'emergenza energia e il rialzo dei carburanti hanno avuto nell'ultimo mese effetti disastrosi sui prezzi al dettaglio, aggravando enormemente la spesa delle famiglie - spiega il presidente Carlo Rienzi -. Una situazione che ora fa scattare l'allarme sui consumi di Natale perché gli italiani, di fronte a un'inflazione record, saranno costretti a tirare la cinghia sugli acquisti legati alle prossime festività. Un danno enorme per il commercio e l'economia nazionale che il nuovo governo deve assolutamente evitare, disponendo subito il taglio dell'Iva sugli alimentari".

Il risparmio degli italiani resta su quote elevate, ma il carovita esploso nel 2022 sta facendo aumentare quelli che devono attingere alle riserve accumulate negli scorsi anni o ricorrono a prestiti. Da un'indagine Acri-Ipsos, in occasione della giornata del risparmio, emerge un dietrofront rispetto agli ultimi anni. E si riducono le famiglie in grado di far fronte con mezzi propri alle difficoltà impreviste.

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