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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

Inps, 3.000 nuove assunzioni in arrivo: c'è l'annuncio della selezione

Pasquale Tridico in audizione alla Camera: "Faremo una selezione pubblica" ma "ci vorrà tempo"

''Assumeremo circa 3 mila persone e faremo una selezione pubblica. Ci vorrà quindi tempo per fare il concorso, per questo abbiamo rinnovato il contratto esterno per dodici mesi. Dovremo tener conto del forte aumento dei costi registrato nel 2020 e riuscire a contenerli. Noi non possiamo superare la soglia dei 93 milioni di euro l'anno''. Parola del presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, in occasione di un'audizione alla Camera sugli effetti occupazionali dell'internalizzazione del servizio di contact center.

"Il reclutamento del personale è una cosa importante e delicata a cui l'Istituto sta dedicando la massima attenzione - assicura Tridico - Questo dovrà avvenire con una selezione pubblica, che non è un concorso pubblico". In ogni caso "l'internalizzazione del contact center non corrisponde a maggiori oneri per la finanza pubblica. Vogliamo migliorare la qualità complessiva del servizio - ha aggiunto il numero uno dell'Istituto - Il contact center era stato affidato ad una società esterna all'Istituto nel 2019 con un costo importante di 87 milioni di euro, incrementato ad oggi a circa 97 milioni nel 2020 in forza della pandemia. Il contact center gestisce annualmente circa 22 milioni di contatti umani e circa 5 milioni di contatti automatici".

Di queste assunzioni si parla da molto tempo. L’Inps, presieduta da Pasquale Tridico, vuole internalizzare il servizio di contact center, diventato un punto di riferimento fondamentale per i cittadini durante la pandemia. Ora come ora la gestione è affidata alle società esterne Comdata e Network Contacts. Entro la fine del 2021, invece, il call center tornerà nel recinto dell’Inps, precisamente alla società in house Italia Previdenza-Sispi. La procedura, secondo le intenzioni dei vertici dell’Inps, prevede una selezione pubblica, un bando aperto a tutti, perché così impone la legge. Ma qui iniziano i problemi. Secondo i sindacati confederali i criteri di massima, possibili, della selezione, circa 600 lavoratori rischiano il posto perché sono solo in possesso della licenza media. Paradossalmente, però, “si tratta di personale con grande esperienza, che ha consolidato le competenze negli anni”, spiegano a fonti sindacali. Ma non potrebbero nemmeno partecipare alla selezione. Per salvaguardarli si dovrebbe attivare solo la clausola sociale. Insomma, tutti i dettagli della selezione sono ancora da scrivere.

La selezione pubblica non è un vero e proprio concorso e non deve sottostare alla stessa giurisdizione. La procedura di selezione ha caratteristiche diverse da quelle del concorso pubblico. Non si tratta di una scelta fra candidati sulla base di titoli posseduti e prove uniformate che ne indaghino preparazione e capacità, ma piuttosto di una valutazione dei vari profili professionali al fine di selezionare fra varie figure quella che meglio si adatta all’incarico in palio. Non viene infatti redatta alcuna graduatoria al termine della selezione.
 

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