Il salasso delle addizionali Irpef: in 10 anni sono aumentate di 210 euro
L'incremento in termini percentuali è del 53,8%. Lazio maglia nera, poi il Piemonte: ecco le regioni che stangano di più i cittadini
Le tasse regionali e comunali ci costano un patrimonio. Stando ai dati contenuti nelle tabelle del ministero dell'Economia ed elaborati dall'Adnkronos, tra le dichiarazioni dei redditi 2009 e quelle del 2018 l'addizionale irpef regionale risulta lievitata di 140 euro, mentre l'addizionale comunale di 70 euro, per un totale di 210 euro medi a testa annui.
Il salasso delle addizionali Irpef: in 10 anni un aumento del 53,8%
L'imposta versata alle regioni nel 2009 ammontava a 270 euro, più altri 120 euro andavano ai comuni, per un totale di 390 euro. Meno di 10 anni dopo le regioni incassano 410 euro mentre i comuni ne ricevono altri 190 euro, per un totale di 600 euro procapite l'anno. Insomma un vero e proprio salasso: l'incremento in termini percentuali è del 53,8%.
Le regioni che stangano di più i cittadini: Lazio maglia nera, poi il Piemonte
Nel Lazio le imposte regionali sono aumentate di 250 euro e quelle comunali di altri 110 euro. In totale fanno 360 euro (+72%), che portano le spese annuali alla cifra "record" di 860 euro. A seguire la regione Piemonte, con una crescita dei tributi di 300 euro (+230 euro alle regioni e +70 euro ai comuni). Ogni hanno i piemontesi sborsano mediamente ben 700 euro. La regione che in questi anni ha aumentato di meno i tributi degli enti locali e territoriali, sia in termini percentuali che assoluti, è la Valle d'Aosta: dal 2009 al 2018 ha registrato un incremento di 110 euro, arrivando a un totale di 400 euro (+34,5%).
Addizionali Irpef, quanto costano regione per regione
Nella tabella che segue viene riportato il prelievo relativo alle dichiarazioni dei redditi 2018 (composto da addizionali regionali e comunali), l'incremento rispetto al 2009 in euro e in percentuale.
Enti | Addizionali 2018 | Aumento su 2009 | Percentuale |
Piemonte | 700 | +300 | +75% |
Valle d'Aosta | 400 | +110 | +34,5% |
Lombardia | 620 | +230 | +59% |
Liguria | 610 | +190 | +45,2% |
Trento | 540 | +270 | +100% |
Bolzano | 360 | +90 | +33,3% |
Veneto | 500 | +130 | +35,1% |
Friuli | 440 | +140 | +46,7% |
Emilia Romagna | 610 | +190 | +45,2% |
Toscana | 540 | +230 | +74,2% |
Umbria | 520 | +180 | +52,9% |
Marche | 500 | +140 | +38,9% |
Lazio | 860 | +360 | +72% |
Abruzzo | 560 | +160 | +40% |
Molise | 140 | +150 | +38,5% |
Campania | 640 | +240 | +60% |
Puglia | 460 | +150 | +46,9% |
Calabria | 530 | +150 | +39,5% |
Sicilia | 560 | +170 | +43,6% |
Sardegna | 430 | +150 | +53,6% |
Totale | 600 | +210 | +53,8% |
Il gettito garantito dalle addizionali
In totale il gettito per comuni e regioni è passato da 11,3 miliardi a 16,7 miliardi, con un incremento di 5,4 miliardi (+47,8%). A crescere di più in termini percentuali sono le entrate degli enti locali, che registrano un incremento del 60,9% (il prelievo è passato da 3 miliardi a 4,8 miliardi). Mentre osservando i dati sul versante del gettito sono le regioni che hanno aumentato di più le entrate, che sono cresciute di 3,6 miliardi, passando da 8,3 miliardi a 11,9 miliardi (+43,7%).
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