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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il discorso alla Camera

L'Irpef si pagherà su base familiare: le priorità del governo Meloni sul fisco

In arrivo "quoziente familiare", flat tax (che però riguarderà pochi contribuenti) e taglio del cuneo fiscale. Tra i pilastri di una riforma complessiva del sistema la premier ha indicato la "tregua fiscale" e la lotta all'evasione

Flat tax, riforma dell'Irpef (introducendo il quoziente familiare) e taglio del cuneo fiscale. Sul fisco Giorgia Meloni ha in mente una "rivoluzione copernicana" che "poggerà su tre pilastri" ha detto la premier nel suo discorso alla Camera. "Il primo: ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all'insegna dell'equità". Via libera dunque alla riforma dell'Irpef "con progressiva introduzione del quoziente familiare ed estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato. E, accanto a questa - ha aggiunto -, introduzione della tassa piatta sull'incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente: una misura virtuosa, con limitato impatto per le casse dello Stato".

La tassa piatta sull'incremento di reddito e per le partite Iva fino a 100mila euro

In che cosa consistono le proposte di Meloni? Sulla tassa piatta è stato già detto molto. Si tratta, in sostanza, di estendere alle partite Iva fino a 100mila euro (oggi il limite è di 65mila) la tassazione agevolata al 15%. Il presidente del consiglio ha in mente anche di introdurre la così detta "flat tax incrementale" ovvero un'aliquota fissa (si presume del 15%) a cui sarà soggetta solo la parte di reddito che un contribuente ha guadagnato in più "rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente". Con una misura di questo tipo una parte del reddito sarà tassata secondo gli scaglioni attuali, mentre per le entrate "in eccesso" (se ci sono) il contribuente potrà beneficiare di un'aliquota agevolata.

L'Irpef si pagherà su base familiare

Anche sul quoziente familiare abbiamo già scritto: l'idea di base è quella di far pagare l'Irpef non più su base individuale, ma appunto familiare. "Più è numerosa la famiglia, meno tasse si pagano", ha detto in campagna elettorale Giorgia Meloni. Questa è logica di fondo. In teoria con il quoziente familiare il reddito su cui si applica l'imposta dovrebbe essere diviso per il numero dei componenti della famiglia. Esempio molto semplice: se in una coppia il marito guadagna 50mila euro e la moglie 20mila, con il quoziente familiare l'importo su cui verrà calcolata l'aliquota sarà pari a 35mila euro. Se poi la coppia ha dei figli l'aliquota da pagare scenderà ancora. Quello che abbiamo fatto è solo un esempio: ad oggi Fdi non ha circostanziato meglio la sua proposta, ma è significativo che nel suo discorso alla Camera Meloni abbia citato l'introduzione del quoziente familiare tra le sue priorità. In sostanza la tassa piatta di Meloni riguarderà le partite Ive con reddito 

Il taglio del cuneo fiscale

Infine la sforbiciata di cinque punti alle tasse sul lavoro. Il cuneo fiscale è uno dei provvedimenti su cui il nuovo governo punta di più. "Imprese e lavoratori chiedono da tempo, come priorità non rinviabile, la riduzione del cuneo fiscale e contributivo" ha detto Meloni nel suo discorso alla Camera. "L'eccessivo carico fiscale sul lavoro è uno dei principali ostacoli alla creazione di nuova occupazione e alla competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali. L'obiettivo che ci diamo - ha aggiunto la premier - è intervenire gradualmente per arrivare a un taglio di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori, per alleggerire il carico fiscale delle prime e aumentare le buste paga dei secondi".

Per incentivare le aziende ad assumere, ha detto ancora Meloni, "abbiamo in mente un meccanismo fiscale che premi le attività ad alta densità di lavoro 'Più assumi, meno paghi', lo abbiamo sintetizzato, ma ovviamente questo non deve far venire meno il necessario sostegno all'innovazione tecnologica".

Tregua fiscale e lotta all'evasione gli altri due "pilastri" del programma

Il secondo pilastro di cui ha parlato Meloni alla Camera sarà "una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle Pmi) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco. Il terzo: una serrata lotta all'evasione fiscale (a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull'Iva) accompagnata - ha concluso la premier - da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell'Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora". 

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