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Giovedì, 28 Marzo 2024
Revisione in vista

Isee e assegno unico: cosa cambierà

“L’Isee, così com’è strutturato, non è più attuale", ha dichiarato il segretario del Pd, Enrico Letta, aprendo ad una possibile revisione dell'indicatore della situazione economica familiare

Solo qualche anno fa in pochi avevano sentito parlare di Isee, ma poi con i bonus Covid l’indicatore della situazione economica equivalente (questo il nome da cui deriva l’acronimo) è diventato sempre più popolare. Il picco della fama si è raggiunto con l’entrata in vigore dell’assegno unico, il sostegno alla famiglia riconosciuto a tutti i genitori (lavoratori e non) tramite assegni mensili calibrati sulla base della situazione economica familiare. Più è basso il reddito della famiglia, più è alto l’importo dell’assegno che si riceve per ogni figlio e viceversa (da 50 a 175 euro). E qui arriva l’Isee, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti e proprio di questi ultimi vogliamo parlare, visto che qualcuno inizia a pensare che l’Isee vada cambiato, perché così com’è non va più bene. Come mai? Come potrebbe cambiare l’Isee?

L'assegno unico per genitori che lavorano e figli maggiorenni

Letta: “L’Isee va rivisto in alcuni aspetti, soprattutto per l’assegno unico”

“L’Isee, così com’è strutturato, non è più attuale – ha dichiarato il segretario del Pd, Enrico Letta in occasione degli stati generali della natalità - È uno strumento che va rivisto in alcuni aspetti, soprattutto se pensiamo all’assegno unico”. Letta ritiene che l’indicatore non sia più affidabile, proprio per questo ha invitato la viceministra dell’Economia, Laura Castelli, a rivederlo. Bisogna rifarlo “per bene”, ha sottolineato il segretario Dem, “affinché questa legislatura, che è stata così importante per la famiglia e i figli, non finisca con l’idea che è solo un’idea piccola. Invece no, è una cosa importante che ci mette alla pari degli altri Paesi europei”.

Dello stesso avviso la Castelli: “Penso si debba fare. L’Isee, così com’è strutturato, non è più attuale. È uno strumento che va rivisto in alcuni aspetti, soprattutto se pensiamo all’assegno unico. Con il passare degli anni lo stiamo utilizzando sempre più per far accedere i cittadini a moltissimi servizi. Lavoriamoci per migliorarlo” ha risposto a Letta la viceministra.

Tutti i modi per ottenere l'Isee 2022

Perché l’Isee non va più bene

Secondo il segretario del Pd i parametri utilizzati per calcolare l’Isee, e quindi la situazione economica delle famiglie, sarebbero inadeguati poiché in alcuni casi farebbero sembrare una famiglia più benestante di quello che effettivamente è e viceversa. Facciamo qualche esempio: chi risparmia e ha un gruzzoletto sul conto corrente viene penalizzato rispetto a chi spende. Se si eredita una casa da un lontano parente ma che va ristrutturata e non viene utilizzata, il valore dell’Isee s’impenna e l’assegno unico subisce un deciso taglio. Chi è figlio di genitori benestanti viene considerato come chi è figlio di genitori poveri, anche se il contesto cambia nettamente soprattutto alla luce della possibile eredità. C’è poi un altro discorso da affrontare, quello legato al fatto che così studiato l’assegno unico potrebbe incentivare l’evasione fiscale, poiché meno si dichiara e più si riceve.

Allo studio ipotesi revisione Isee: le novità

Consapevoli delle storture esistenti sul calcolo dell’Isee, la maggioranza di governo sembra essere pronta ad aprire un tavolo di revisione dell’indicatore, soprattutto per quanto riguarda l’assegno unico. L’idea sarebbe quella di considerare non solo il reddito e il patrimonio (beni mobiliari e immobiliari), ma anche la possibilità reale di utilizzo delle disponibilità. Per il momento nulla è stato ancora deciso.

In attesa di novità è bene ricordare che per ottenere gli arretrati da marzo dell’assegno unico c’è tempo fino al 30 giugno 2021 per presentare la domanda o l’Isee. Chi presenterà istanza o l’Isee a partire da luglio non avrà più diritto agli arretrati. In un’intervista a Today la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, ha dichiarato che si è arrivati ad una “platea che supera di poco gli 8 milioni di figli, vale a dire i tre quarti dei destinatari dell’assegno unico”.

Intanto anche per questa misura, come per il reddito di cittadinanza, s’inizia a parlare di ‘furbetti’ dell’assegno unico. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera alcune persone avrebbero provato ad intascare l’assegno senza averne diritto. Sembra che l’Inps si sia concentrata su 22mila domande presentate ad aprile (lo 0,5% delle pratiche) perché sospettate di essere potenzialmente fraudolente.

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