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Venerdì, 29 Marzo 2024
Recessione in vista

Cassa integrazione e stop alla produzione: l'Istat "vede" l'arrivo della recessione

"Le prospettive per i prossimi mesi mostrano un possibile ridimensionamento dei ritmi produttivi"

Gli effetti dell’inflazione e del caro-energia s’iniziano a far sentire sull’economia italiana. I dati relativi al Pil del secondo trimestre sono buoni (hanno registrato un incremento superiore a quello dell’area euro), ma a far tremare sono le prospettive sulla produzione industriale. In particolare, scrive l’Istat nella nota mensile di agosto 2022, “le prospettive per i prossimi mesi mostrano un possibile ridimensionamento dei ritmi produttivi”. Cosa succederà, la recessione si avvicina?

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Istat: produzione industriale 2° trimestre -1,4%

Primi segnali di rallentamento per l’economia italiana, con la produzione industriale del mese di luglio in calo dell’1,4% rispetto all’anno precedente. Il dato sulla produzione industriale risulta in flessione anche nella media del periodo maggio-luglio, segnando un -1,6% rispetto ai tre mesi precedenti. Il rialzo mensile (+0,4%), l’unico evidenziato nella statistica di questo mese per la produzione industriale, risulta alimentato dalla performance dei beni strumentali (+2%) mentre gli altri raggruppamenti hanno evidenziato una flessione.

Peggiora anche il clima di fiducia delle imprese, con l’indice relativo al mese di agosto che ha registrato una ulteriore flessione, più accentuata tra le imprese manifatturiere e delle costruzioni. In particolare, nella manifattura si sono ridotti i giudizi sugli ordini, sia sul mercato interno sia su quello estero, e sono peggiorate le attese sull’andamento dell’economia. Sulla base di questi e di altri dati peggiorano le prospettive per i prossimi mesi, mostrando un possibile ridimensionamento dei ritmi produttivi, con il pericolo recessione ormai dietro l’angolo.

Previsioni Istat produzione industriale-2

Prima flessione degli occupati nel mercato del lavoro

Le cose non stanno andando bene nemmeno sul mercato del lavoro, dove a fronte di una riduzione dei disoccupati (-1,6%, -32mila unità) si è registrata la prima flessione degli occupati (-0,1%, -22mila), con un numero di inattivi  - persone che studiano e non lavorano e non sono alla ricerca di un’occupazione - in aumento dello 0,4%, +54mila unità (dati relativi al mese di luglio). Ad agosto, le attese di occupazione delle imprese hanno mostrato un peggioramento, più accentuato tra quelle manifatturiere e delle costruzioni rispetto ai servizi di mercato. I saldi rimangono ancora positivi sebbene siano tornate ad aumentare nella manifattura le segnalazioni di scarsità di manodopera come ostacolo alla produzione.

Peccato perché l’economia italiana continuava a crescere. Nel secondo trimestre del 2022, il prodotto interno lordo (Pil) ha registrato un deciso aumento rispetto ai tre mesi precedenti (+1,1%) spinto dal contributo positivo della domanda interna al netto delle scorte (+1,6 punti percentuali). Un apporto negativo è stato fornito dalle scorte e dalla domanda estera netta (rispettivamente -0,3 e -0,2 punti percentuali).

Bene i consumi: secondo l’Istat la crescita “robusta” del 2° trimestre (+1,7% in termini congiunturali) è stata trainata dal forte incremento della spesa delle famiglie residenti e delle ISP (+2,6%) mentre quella delle amministrazioni pubbliche ha registrato un calo significativo (-1,1%). La spesa delle famiglie sul territorio economico è stata spinta dai servizi ma anche da un diffuso miglioramento nelle altre categorie di beni a eccezione di quelli non durevoli (-1,3%).

In aumento anche le vendite al dettaglio nel mese di luglio (+1,0% in volume) trainate dagli acquisti in beni non alimentari (+1,4%) cui si è associato un miglioramento più contenuto dei beni alimentari (+0,5%). Tra maggio e luglio l’incremento delle vendite è stato più contenuto (+0,3%), spinto dagli acquisti di beni non alimentari (+0,5%) mentre quelli in beni alimentari sono rimasti invariati.

PIL istat-2

Inflazione, ad agosto prezzi dei beni energetici +44,9%

Tutta colpa dell’inflazione e dell’incertezza legata alla crisi geopolitica, che ha portato ad un conseguente aumento dei prezzi dei prodotti energetici. Ad agosto, l’inflazione ha continuato ad accelerare, portandosi al’8,4% (+7,9% a luglio). L’inflazione acquisita per il 2022 ha mostrato un ulteriore aumento sia per l’indice generale (+7% ad agosto da 6,7% a luglio) sia per quello al netto degli energetici (+3,8% ad agosto da +3,6%), evidenziando la diffusione del fenomeno inflativo soprattutto tra i beni di consumo. Continuano a correre i prezzi dei beni energetici (+44,9% da +42,9% di luglio), facendo schizzare in alto anche il “carrello della spesa” di agosto (+9,7% da 9,1% di luglio). Le attese sull’andamento dei prezzi nei prossimi mesi formulate da famiglie e imprese indicano però un possibile rallentamento dell’inflazione.

Previsioni inflazione Istat-2

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