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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il piano tedesco

Ita, cosa cambia con l'ingresso di Lufthansa

Una flotta più ampia, nuove tratte e un accordo con Ferrovie dello Stato. Il ceo de colosso tedesco, Carsten Spohr, ha annunciato alcune novità che riguardano la compagnia italiana: "Ita non è Alitalia, le nuove regole vanno nella direzione giusta"

Dopo l'accordo con il ministero dell'Economia e delle Finanze, Lufthansa otterrà il controllo del 40% di Ita Airways, una percentuale che andrà ad aumentare nei prossimi anni, fino ad un controllo maggioritario del colosso tedesco. Ma cosa cambierà per la compagnia di bandiera italiana? Come confermato dal ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, il Mef rimarrà ancora "a bordo": "La chiusura dell'operazione tra Lufthansa e il Mef per la cessione di una quota di minoranza di Ita è attesa per la fine di quest'anno. Per la gestione del piano Ita Airways la responsabilità operativa spetterà al board, nel quale Lufthansa, che nominerà l'amministratore delegato, potrà contare su un altro membro". 

Ita, cosa cambia con l'ingresso di Lufthansa

"Sul fronte operativo - ha proseguito il ceo di Lufthansa - sarà possibile, per il feeding di corto raggio, uno spostamento che permetterà ai passeggeri di partire da Zurigo o Francoforte anziché da Parigi o Amsterdam". Quanto agli scali italiani, l'amministratore delegato di Lufthansa ha ipotizzato "il potenziamento del lungo raggio su Roma" mentre Milano ha grandi prospettive "come destinazione per il tempo libero e il business". Il tutto senza contare che "l'accordo con Ferrovie dello Stato ci permette di trasferire i passeggeri alla rete Tav".

"Ita non è Alitalia, ha nuove regole che la guidano nella giusta direzione: a suo tempo non abbiamo investito in Alitalia perché non pensavamo fosse interessante per i nostri azionisti, oggi invece siamo convinti che creerà valore per tutti". Grazie anche a "una base di costi competitiva, in Lufthansa siamo fiduciosi che Ita diventerà redditizia. Non sarà un cambiamento che avverrà nel giro di una notte, alcuni cambiamenti richiederanno più tempo, ma avverrà presto. Crediamo che Ita tornerà in utile nel 2025". Spohr ha sottolineato come questa sia stata una trattativa importante per la compagnia tedesca: "Abbiamo fatto un passo importante per posizionare meglio il nostro gruppo a livello europeo e globale, una mossa che ci aiuterà a essere più internazionali e meno dipendenti dal nostro mercato nazionale. La nostra decisione è stata guidata da una valutazione del rischio che ci assumevamo con questo investimento: ma Ita oggi ha sufficiente liquidità e riceverà i fondi necessari per implementare i piani di sviluppo e sostenere il business. Noi comunque non consolideremo i risultati di Ita  nel bilancio Lufthansa. Non siamo costretti a una piena acquisizione e prenderemo il controllo di Ita solo quando business sarà diventato redditizio".

Flotta, prezzi e concorrenza

Spohr ha anche parlato delle novità riguardanti i prezzi dei biglietti: "Sarò sincero, in questa transazione il prezzo non è stato l'elemento chiave: il suo valore è strategico, ma pensiamo che ci sia stato un giusto equilibrio fra impegno economico e benefici possibili". Il numero uno di Lufthansa ha evitato di commentare il valore di una eventuale acquisizione per la quota restante della compagnia italiana. Anche se pensiamo a una riduzione del prezzo per la quota restante". A crescere sarà sicuramente il numero di aerei a disposizione: "Entro il 2027 la flotta di Ita salirà da 66 a 94 velivoli: sarà una flotta omogenea, complementare a quella del gruppo Lufthansa, sarà tutta composta da velivoli Airbus, il che ci permetterà di avere una efficienza in termini operativi. Le flotta attuale è tutta in leasing, l'obiettivo è di aumentare gradualmente la quota di veicoli di proprietà".

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In conclusione, l'ad tedesco ha parlato anche del fattore concorrenza: "Ita è solo la quarta compagnia per dimensioni sul mercato italiano, dove Ryanair ha una quota dominante. In Europa Ita ha la quota più bassa fra gli operatori nazionali. Siamo convinti che ci sia spazio per chiudere in tempi brevi l'acquisizione della quota di minoranza, senza grosse obiezioni da parte della Commissione Europea. A Bruxelles capiranno che con il rafforzamento di Ita finalmente ci sarà una vera concorrenza sul mercato italiano".

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