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Lunedì, 11 Dicembre 2023
Nuova bufera

Ita, nuovi guai all'orizzonte: in arrivo una valanga di ricorsi dagli ex lavoratori Alitalia

Sono 150 i ricorsi depositati al tribunale del lavoro di Roma. La battaglia legale annunciata durante la conferenza stampa ''Il diritto di avere diritti'': la compagnia rischia anche un'azione penale

Dopo l'avvio flop, con i ricavi dimezzati rispetti alle previsioni, e le difficoltà nel trovare un partner, la neonata Ita Airways dovrà fare i conti con un'altra questione scabrosa: le proteste degli ex lavoratori Alitalia. La notizia era stata anticipata dal segretario generale di Assovolo, Davide Carovana: "Nelle ultime settimane sono stati presentati centinaia di ricorsi da parte dei lavoratori ex-Alitalia del ramo 'aviation' contro Ita airways, presso il tribunale di Roma sezione lavoro. Assovolo, maggiormente rappresentativa del personale ex-Alitalia, non ha sottoscritto il verbale di accordo 'acquisizione asset' del 2 dicembre 2021, sottoscritto invece dai rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl trasporto aereo e le associazioni professionali Anpac ed Anpav.

Ita, le proteste degli ex lavoratori Alitalia

I lavoratori, tutti appartenenti alla categoria del personale navigante, piloti ed assistenti di volo, rivendicano ''la piena applicazione dell’articolo 2.112 nel passaggio del ramo 'aviation' da Alitalia ad Ita Airways, oltre al pieno rispetto delle normative in materia di cessione di ramo di azienda''. Il ricorso lamenta anche ''l’arbitrio nelle assunzioni: essendo infatti Ita Airways una azienda a totale controllo pubblico la selezione del personale doveva avvenire con criteri di scelta trasparenti, pubblici ed imparziali ai sensi dell’articolo 97 della costituzione e dei principi comunitari".

Una battaglia legale confermata durante la conferenza stampa 'Il diritto di avere diritti' – Le illegalità di Ita Airways verso i lavoratori Alitalia ed il ricorso alla magistratura', avvenuta il centro congressi Cavour di Roma. Nel futuro di Ita e del suo presidente Alfredo Altavilla, oltre a centinaia di ricorsi, c'è anche il rischio di una denuncia penale per i danni provocati ai non assunti e una azione di responsabilità civile nei suoi confronti per aver sperperato denaro di una azienda totalmente pubblica.

Non si tratta della prima volta che l'associazione si batte per i diritti degli ex dipendenti Alitalia. In precedenza era già state presentate due class action: la prima per discriminazione nell’assunzione delle donne fra i 35 e i 50 e con legge 104, la seconda per la non applicazione della continuità contrattuale nella cessione di ramo d’azienda e la richiesta di riassunzione di tutti gli oltre 3 mila lavoratori del ramo Aviation di Alitalia che non sono stati assunti. 

''In Ita si applicano condizioni salariali e di diritti peggiori delle compagnie low cost. Se lo scorso 8 settembre tutti i sindacati dissero “No” ad Altavilla che proponeva un contratto vergognoso, il 2 dicembre i confederali hanno firmato lo stesso accordo e ora i sindacalisti sono tutti stati assunti in Ita. È stato il loro 8 settembre, non si sono filati neanche i lavoratori che aspettavano di essere assunti'': ha premesso durante la conferenza stampa ''Il diritto di avere diritti'' Davide Carovana, il segretario generale di Assovolo, che adesso ha deciso di appoggiare i ricorsi presentati dall'avvocato Pier Luigi Panici. 

Il rischio di un'azione penale

Una nuova battaglia che si sposta su piano differente, come spiegato dal legale durante l'evento: ''Diversamente dalla class action non vogliamo intralciare il rilancio della compagnia chiedendo l’assunzione di tutti gli esclusi. Al contrario, vogliamo sostenere la compagnia ma riportandola nel terreno della legalità, dopo il disprezzo delle leggi italiane e comunitarie dimostrato da Altavilla''.

Panici ha poi evidenziato due profili di illegalità: ''Il più importante è la violazione dell’articolo 2112 del codice civile che in caso di trasferimento d’azienda prevede che i lavoratori debbano transitarvi mantengano i diritti acquisiti, previsto anche dalla direttiva europea 23 del 2001. Ita è in totale continuità con Alitalia perché il 14 ottobre personale e aerei e tutto era di Alitalia, dal giorno dopo erano di Ita. Quindi è lampante la prosecuzione dell’attività aziendale del ramo Aviation di Alitalia: l’articolo 47 della legge 428 del 1990 prevede che il 2112 non si applichi solo in caso cui aziende in amministrazione straordinaria abbiano cessato l’attività. Il secondo livello di illegalità deriva dal fatto che Ita è un’azienda totalmente pubblica e dunque è obbligata a utilizzare criteri di obiettività, imparzialità e trasparenza nella selezione del personale, come previsto dall’articolo 97 della Costituzione e confermato da sentenze granitiche di Cassazione''.

Una Illusione chiamata ITA - Opinione di Monia Manzo

''Quest’ultima fattispecie - ha proseguito l'avvocato - renderebbe nulli tutti i 2235 contratti fatti da Ita da parte del giudice che potrebbe anche applicare d’ufficio l’articolo 323 del codice penale, ossia l'abuso d'ufficio, perché ''l’incaricato di pubblico servizio'' Altavilla ha favorito alcuni lavoratori e danneggiato quelli esclusi''.

Cosa chiedono gli ex lavoratori Alitalia? Nelle 46 pagina di ricorsi che raccolgono la protesta di 150 lavoratori, Panici chiede ''in via principale il ripristino del contratto di lavoro con corresponsione dei relativi stipendi a titolo di risarcimento. In via alternativa e integrativa l’obbligo di Ita di procedere alle assunzioni seguendo princìpi di trasparenza, pubblicità ed imparzialità risarcimento del relativo danno''. In attesa di capire le intenzioni di Lufhansa (e Msc) e le prospettive future, Ita deve fare i conti anche col passato. 

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