L'Italia può fare a meno del gas russo?
Dal punto di vista energetico il nostro Paese dipende da quello di Putin: il 40% del gas utilizzato lo scorso anno è arrivato dalla Russia. Vista la scarsa produzione interna, rimpiazzare Mosca sembra molto difficile, almeno in tempi brevi
Il conflitto tra Russia e Ucraina ha avuto (e avrà) notevoli ripercussioni in diversi ambiti, uno su tutti quello energetico, visto che il Paese di Putin è la prima fornitrice di gas e la quinta di petrolio. L'Italia da questo punto di vista dipende da Mosca e, con l'inizio dell'invasione e l'inasprirsi delle ostilità tra il leader russo e quelli europei, la domanda sorge spontanea: possiamo fare a meno del gas russo?
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Osservando dati e prospettive a breve-medio termine, la risposta alla domanda se l’Italia possa vivere senza gas russo è negativa. Per una serie di motivi. Innanzitutto, occorre specificare che l’Italia consuma annualmente circa 70 miliardi di metri cubi di gas, stando ai dati del 2020 e del 2021.
Possiamo fare a meno del gas russo?
L’anno scorso sono stati 71,34 i miliardi di metri cubi di gas utilizzati dal nostro Paese, con un 40% circa proveniente dalla Russia, confermatosi primo esportatore per l’Italia. Il restante fabbisogno di questo combustibile è soddisfatto da: Algeria, Libia, Norvegia, Olanda, Qatar. Nel dettaglio, il gas algerino ha rappresentato una quota dei quasi il 30% dell’import nazionale della risorsa, seguito da quello in arrivo dalla Libia (4,3%) e dal Mare del Nord (2,4%).
Da evidenziare che nel 2021 ha assunto una certa rilevanza il corridoio Tap, che porta gas azero fino in Puglia e ha rifornito il nostro Paese per il 10% circa. C’è poi la via marittima del gas naturale liquefatto, che viene importato soprattutto da Qatar e Nigeria, ma che necessita di infrastrutture specifiche per la rigassificazione.
Perché è difficile rimpiazzare Mosca
Infine, c’è la produzione interna. Attualmente, il nostro Paese produce poco più di 3 miliardi di metri cubi di gas all’anno, con l’intenzione del Governo di portarla a 5 miliardi. Risulta, quindi, assai difficile rimpiazzare la Russia nel breve-medio periodo. GNL, produzione interna di gas, ma soprattutto spinta alle rinnovabili potrebbero rafforzare il mix energetico e liberarci in parte da Mosca.